Welfare

Ocalan i troppi gli errori dell’Europa

Una ogni tre:su tre coppie che fanno richiesta di accogliere un piccolo dai paesi poveri.Così,mentre in Francia la media delle adozioni autorizzate è di900 al mese,l'Italia è ferma a 200.

di Redazione

I l respiro di sollievo che percorse l?Italia, o quantomeno gli editoriali dei suoi quotidiani più paludati, alla notizia della partenza ?volontaria? dall?Italia di Ocalan, sarà ora incrinata dal un qualche senso di colpa? Colui nel quale, non importa ora, se a ragione o a torto, si identificano le speranze di pace e di riscatto di milioni di uomini e donne, condivide probabilmente il loro calvario quotidiano di detenzione e tortura. Solo chi, come me, ha avuto la fortuna di conoscere dall?interno questo popolo negato e umanissimo può misurare l?enormità del suo choc collettivo. E solo la più gretta miopia egocentrica può evitare di sottolineare la gravità del solco che si apre tra quel popolo, che ha avuto fiducia in noi, e noi Europa, che abbiamo tradito quella fiducia consegnando di fatto quell?uomo-simbolo agli aguzzini suoi e loro. Io, che ho condiviso mio malgrado le loro prigioni e mi sento un po? uno di loro, non reggevo il loro sguardo nel giorno della vergogna e del dolore. Cosa dovrebbero provare coloro che hanno governato la vicenda verso questo epilogo, che hanno convinto un uomo perseguitato, venuto in Italia alla ricerca di asilo per sé e di pace per il suo popolo, a fuggire altrove sotto minaccia di processo e prigione? Parlo di loro, dei nostri governanti, perché non metto in conto di parlare di chi fin dal primo frigorifero italiano bruciato nelle strade di Ankara si è schierato dalla parte degli egoismi e dell?interesse contro ogni diritto, contro ogni speranza di pace. Ci sarà un sussulto di dignità nel popolo italiano, costretto comunque a guardare in viso le vittime e sentirne le urla oltre i muro del silenzio? Si riempiranno le piazze di persone comuni, non solo di noi militanti di ogni causa persa? Partiranno delegazioni per la Turchia, i sindacati si muoveranno, il Parlamento e il governo porteranno la questione curda in Europa e all?Onu? Nascerà dai giuristi e dagli organismi di tutela dei diritti umani quel Tribunale dei popoli, che Apo ha invocato invano e che in altri tempi seppe giudicare del Vietnam e del Cile? La stampa tornerà ogni giorno a scandagliare un mondo rimosso? Solo a queste condizioni il popolo curdo non conoscerà la deriva della disperazione, solo a queste condizioni potremmo guardare le noste mani di europei senza scorgervi tracce di sangue e dolore. Solo così, forse, la carcerazione di Apo non sarà vana. (Dino Frisullo)


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