Salute&Diritti

Oblio oncologico: sempre più vicino

La legge potrebbe essere approvata entro fine anno. La soddisfazione delle associazioni di ematologia oncologica pediatrica e dei genitori

di Redazione

Foto del National Cancer Institute
Photo by National Cancer Institute on Unsplash

Il diritto all’oblio oncologico pediatrico non è più una chimera. In Italia, per i quasi 50.000 giovani guariti da un tumore diagnosticato in età pediatrica, le discriminazioni subite per colpa della burocrazia nell’accesso a servizi saranno presto solo un lontano ricordo. Spesso, infatti, quello che dovrebbe essere normale diventa un problema: l’ottenimento di mutui, la stipula di assicurazioni sulla vita, l’assunzione in un posto di lavoro e l’adozione di un figlio.

In una nota, l’Associazione italiana ematologia oncologia pediatrica – Aieop e la Federazione italiana associazioni genitori e guariti oncoematologia pediatrica – Fiagop esprimono soddisfazione per la propria «battaglia ventennale congiunta» che «ha sortito finalmente gli effetti sperati, portando alla tutela della vita e al riconoscimento delle specificità dei pazienti ed ex pazienti oncoematologici pediatrici in tema di diritto all’oblio, ovvero il diritto delle persone guarite da una patologia oncologica di non fornire informazioni né subire indagini in merito alla propria pregressa condizione patologica».

Il provvedimento mira a favorire un reinserimento più rapido dei giovani guariti nella vita sociale e nel mondo del lavoro. Il loro numero è in crescita, si stima siano oltre 3 milioni e seicentomila, con un aumento del 3% l’anno, coloro che stanno per arrivare alla fatidica soglia dei dieci anni senza malattia, oltre la quale saranno considerati guariti. Nel dettaglio, si stima che in Italia vivano circa 50mila individui guariti da un tumore che li aveva colpiti in età pediatrica, con un’età media di 25-29 anni.

Lo scorso 11 luglio, infatti, presso la XII Commissione (affari sociali) della Camera dei deputati, si è conclusa la discussione del testo unificato dal titolo «Disposizioni per la prevenzione delle discriminazioni e la tutela dei diritti delle persone che sono state affette da malattie oncologiche», adottato come testo base a partire dalle 10 proposte di legge presentate (come vi avevamo raccontato qui).

Le nuove disposizioni riguarderanno l’accesso ai servizi finanziari, bancari e assicurativi, l’adozione e l’accesso al lavoro; l’oblio arriverà a dieci anni dal termine delle cure e senza episodi di recidiva e a cinque anni per chi lo ha avuto in età pediatrica o prima dei 21 anni. La proposta dovrà ora ricevere il parere della I (affari costituzionali) e della V (bilancio) Commissione, per poi approdare in aula alla Camera, presumibilmente entro fine mese, e successivamente al Senato, presumibilmente tra settembre e novembre.


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