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Obiezione, il giallo del 30 giugno
Giovanardi ha confermato: come per la leva, anche gli obiettori possono chiedere congedo. Ma le associazioni non si sono fatte prendere di sorpresa
Obiettori di coscienza, tutti a casa il 30 giugno. Anzi no. Anzi forse. Momenti di panico tra le associazioni quando il ministro con delega al Servizio civile, Carlo Giovanardi ha annunciato l?approvazione di un decreto legge da parte del Consiglio dei ministri che prevede la definitiva sospensione dell?obiezione di coscienza, come per la leva, a partire proprio dalla fine di giugno. Dal 1° luglio, 10mila giovani tra militari e obiettori avrebbero potuto lasciare il servizio anche se i termini del loro incarico non fossero scaduti. Grande onfusione, poi il chiarimento: non si tratta di congedo, e quindi di automatica uscita, ma di cessazione del servizio su richiesta. Dunque, lascia chi ne manifesta espressa volontà.
Il giallo era cominciato il 1° giugno con la presentazione di una proposta di legge di Piero Ruzzante. L?iniziativa del deputato Ds puntava ad equiparare i tempi di cessazione tra leva e obiezione. La sua istanza è stata accolta con il decreto legge del 24 giugno, per cui anche gli obiettori potevano considerarsi in congedo dal 30 giugno. Interpellato da Vita, Ruzzante non si dice sorpreso dalla risposta, tanto da essersi cautelato sul destino e i rischi che potevano correre le associazioni nel trovarsi improvvisamente con tutti gli obiettori in congedo massiccio. «Avevo anche avanzato una soluzione», garantisce oggi Ruzzante. Che spiega: «Da ciò che sapevo il mondo dell?associazionismo era pronto. Ciò che ora è importante è che il provvedimento governativo promuova il servizio civile volontario. Io ho proposto che i fondi previsti in capitolo di spesa per l?obiezione di coscienza vadano alla promozione del servizio civile volontario. Il nostro obiettivo è infatti quello di riportare attorno a 50mila i ragazzi che lavorano nelle associazioni, ripristinando quindi i numeri che esistevano con gli obiettori».
E se il governo non fa propria l?idea? «Lo proporremo come emendamento e come ordine del giorno».
Quanti ragazzi faranno domanda di congedo? Lo si potrà sapere nelle prossime settimane. Al momento non sono ancora chiare modalità e modulistica necessaria. Dal canto loro, comunque, le associazioni sembrano aver assorbito bene il colpo. «Certamente il provvedimento comporterà dei disagi nelle piccole associazioni. Tuttavia sapevamo che con il 30 settembre gli obiettori non ci sarebbero più stati e quindi ciascuna organizzazione ha pianificato diversamente le sue attività. La scelta del periodo estivo non è sbagliata. Da giugno a settembre le attività sono dimezzate. Peggio sarebbe stato in un periodo a pieno ritmo», afferma Fabrizio Cavaletti, responsabile del servizio civile per Caritas. Assolutamente tranquillo Lucio Palazzini di Arci servizio civile: «Dal 2001 era stata presa la decisione di far cessare l?obiezione di coscienza. Nessuna sorpresa». O meglio, precisa: «Abbiamo con soddisfazione appreso dell?equiparazione tra i militari e gli obiettori, dopo anni di campagna dei movimenti pacifisti». Dello stesso avviso Cristina Nespoli, la battagliera presidente della Consulta nazionale degli enti per il servizio civile: «Nei mesi scorsi avevamo avanzato al ministro una nostra precisa richiesta sulla contemporaneità della cessazione sia per militari che per obiettori. Dubito che a questo punto qualche ente abbia ancora servizi fondamentali affidati agli obiettori». E c?è qualcuno che vede un immediato vantaggio. Proprio per le stesse associazioni. Come Rocco Savron, responsabile servizio civile Acli che spiega: «Gli obiettori, che hanno fatto domanda per il servizio civile volontario sulla base del bando in scadenza il 1° giugno, possono accedervi dal 1° luglio. Quindi forze nuove al servizio civile volontario».
Per chi va in congedo: il modulo dov’è?
Chi vuole fare domanda di anticipata cessazione dal servizio, come può fare? Immaginiamo debba compilare il classico modulo, ma al momento non è dato sapere quale sia, né dove rivolgersi, né se sia possibile una semplice autocertificazione. Quello che a martedì 28 giugno – quindi a soli due giorni dalla data fatidica – è dato conoscere è che l?Ufficio nazionale per il servizio civile ha comunicato di riservarsi di fornire ulteriori indicazioni ed eventualmente un facsimile di domanda dopo la pubblicazione del decreto legge del 24 giugno in Gazzetta Ufficiale. L?incertezza è confermata anche dalle associazioni: «Neanche quei pochi obiettori che vogliono anticipare la loro, forse potranno farlo: grazie burocrazia».
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