Fotografia

Obiettivo sui giovani “spavaldi e fragili” di don Burgio

L’associazione Kayros compie 25 anni. Il fotografo Gianmarco Maraviglia gli ha dedicato una mostra. Si potrà visitare al AeMuseum di Milano fino al 27 giugno. La curatrice Chiara Oggioni Tiepolo: «In questo percorso non ci sono giudizi, ma la voglia di continuare a sperare»

di Antonietta Nembri

Come celebrare i 25 anni di Kayros? L’associazione Kayros e la Fondazione Aem di Milano hanno pensato a una mostra.
Una mostra fotografica dal titolo “Spavaldi e fragili” che si apre il 1° aprile all’AeMuseum. Nelle fotografie i venticinque anni di un’esperienza che rende concreto un principio: “non esistono ragazzi cattivi”, attraverso tentativi, successi e sconfitte. 

«Venticinque anni di ascolto e di parole, alcune delle quali risultano inutili ma mai dette invano. Venticinque anni di tempo dedicato, tempo atteso, tempo sospeso. Venticinque anni di tempo giusto, Kayros appunto», scrive la curatrice Chiara Oggioni Tiepolo.

I ragazzi della Comunità Kayros

Protagonisti delle immagini i ragazzi ospiti della Comunità Kayros di don Claudio Burgio ma soprattutto il loro attraversare la luce. Celebrare 25 anni è un traguardo importante e le fotografie di Gianmarco Maraviglia raccontano il cammino dei giovani di Kayros. Ma allo stesso tempo non va dimenticato lo scorrere del tempo perché quelli trascorsi sono anni dedicati a costruire un luogo in cui sentirsi a casa per chi ha bisogno di una nuova possibilità.

Una delle immagini in mostra

Quello del fotografo è uno sguardo autentico, profondo, partecipato, che porta alla luce il valore di ogni percorso personale. Perché non esistono sconfitte o rivincite, ma solo la strada data a ognuno da percorrere, passo dopo passo. 

Il tempo per conoscersi

La curatrice osserva che Gianmarco Maraviglia nell’associazione e con i suoi ospiti ha trascorso “tempo”. «Quello che serve per  non risultare più un estraneo, quello necessario per diventare quasi parte del gruppo. Ha raccontato  un’idea, una filosofia, un pensiero per immagini. Non soltanto ritratti ma soprattutto suggestioni, rimandi, usando la luce quasi come fosse una persona, eterea ma presente». 

E ancora: «Le persone non sempre si vedono chiaramente, proprio a sottolineare come, qui dentro, il singolo abbia valore universale e  rappresenti contestualmente chiunque per quel posto ci sia passato. Non c’è giudizio, non c’è un  racconto edulcorato». 
Nel percorso della mostra a emergere è la speranza. Quella che, come auspicato da Don Burgio, rimane il principio guida per costruire una società più inclusiva e comprensiva.

La mostra

In occasione dell’inaugurazione della mostra fotografica alle ore 17,30 di martedì 1 aprile  saranno presenti anche alcuni giovani che porteranno la loro testimonianza. L’autore inoltre propone una visita guidata alle immagini. 

L’esposizione rimane aperta fino al 27 giugno in piazza Po 3 a Milano.
Orari: 9 – 17,30 (da lunedì a giovedì); 9 – 13 venerdì
Info e prenotazioni  fondazioneaem@a2a.it

Immagini di Gianmarco Maraviglia

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