Famiglia

Obesità infantile: 6 consigli per combatterla a scuola

Le indicazioni vengono dalla Società Italiana di Pediatria

di Gabriella Meroni

?L’obesità infantile – afferma il Prof. Giuseppe Saggese, Presidente della Società Italiana di Pediatria – è diventata una delle maggiori emergenze per quello che concerne la salute ed il corretto sviluppo dei bambini e degli adolescenti. In pochi anni siamo passati a considerare l’obesità infantile da problema individuale a problema collettivo di entità confrontabile ad una vera e propria ?epidemia? e questa riflessione ci porta immediatamente a valutare il ruolo strategico che la scuola, dove i bambini passano gran parte del loro tempo e alla quale le famiglie delegano una parte delle loro responsabilità educative, può avere per la prevenzione di questa vera e propria patologia.?

?Uno dei nuovi compiti che la scuola dovrà certamente assumersi – continua Saggese – sarà quello di sviluppare nel bambino e nell’adolescente un rapporto più responsabile e consapevole con l’alimentazione, attraverso adeguate campagne informative e fornendo un’educazione nutrizionale corretta; in questo modo potrà svolgere un importante ruolo preventivo, ma anche correttivo di abitudini e stili alimentari non consoni. Già qualcosa in questa direzione viene fatto, ma spesso in modo episodico o grazie ad iniziative illuminate di singoli istituti, mentre l’obiettivo deve essere rendere capillare questo tipo di formazione?.

?Il pediatria – sottolinea il Presidente della SIP – rappresenta certamente una figura di riferimento in questo ambito e la Società Italiana di Pediatria si è già attivata presentando al Ministero della Salute una articolata proposta assistenziale per la prevenzione dell’obesità in età pediatrica. Inoltre la SIP, anche attraverso le sue Sezioni Regionali e i Gruppi di Studio e le Società affiliate che si interessano in modo specifico di alimentazione, è pronta ad cooperare, sul territorio, con le realtà scolastiche per pianificare, insieme, strategie di intervento e contenuti informativi?.

?Rispetto a quanto avviene, ad esempio, negli Stati Uniti – ricorda Saggese – noi europei, e in particolare noi italiani, siamo comunque avvantaggiati nell’affrontare questo problema. Secondo uno studio condotto dalla Harvard University, proprio con ?l’Italian style? è possibile combattere l’obesità, considerando che alla base delle migliori condizioni di salute di italiani ed europei rispetto ai cittadini statunitensi (tra i quali è presente una percentuale di adulti obesi pari al 22,6%, quasi tre volte superiore a quella degli italiani), ci sono: l’attenzione all’agricoltura tradizionale, la tutela delle antiche abitudini gastronomiche, il rispetto più regolare dei pasti, il consumo di cibi meno elaborati, la maggiore prudenza verso gli Ogm, i controlli sul sistema agro-alimentare dal campo alla tavola. Un vantaggio – conclude Saggese – che non possiamo disperdere, ma dobbiamo sfruttare creando cultura alimentare nelle nuove generazioni?.

Queste le 6 indicazioni della Società Italiana di Pediatria per una corretta educazione alimentare di bambini ed adolescenti nelle scuole, per prevenire o affrontare correttamente l’obesità infantile
o Promuovere la partecipazione della comunità educativa: lottare contro l’obesità richiede l’intervento di molti «attori»: bambini, genitori, insegnanti, medici, psicologi, imprese produttrici. Non avendo un solo fattore determinante, l’obesità richiede una molteplicità di interventi specifici.
o Favorire l’organizzazione di iniziative come i campi estivi, periodi di incontro e di gioco nei quali i bambini con problemi di peso condividono esperienze e attività volte al dimagrimento e all’acquisizione di un corretto rapporto con il cibo, con l’abitudine quotidiana ad una sana alimentazione.
o Vigilare sull’equilibrio della dieta scolastica: i menu della mensa scolastica non sempre subiscono un controllo da parte di uno specialista, e non sempre rispondono a tutte le necessità nutrizionali dei ragazzi. E’ necessario inoltre assicurarsi che i bambini obesi o in sovrappeso ricevano un apporto calorico adeguato alle loro esigenze, personalizzandone la dieta sulla base delle indicazioni del pediatra.
o Fornire conoscenze alimentari agli alunni e ai genitori, intensificando i corsi sulla nutrizione perché i bambini conoscano di più e meglio le regole di una alimentazione sana ed equilibrata. Sarebbe utile coinvolgere la famiglia mediante incontri che rafforzino il messaggio che i docenti indirizzano ai ragazzi in classe.
o Potenziare l’educazione fisica, sfruttando a pieno le ore di ginnastica, e durante gli intervalli organizzare giochi di gruppo e attività che prevedano la corsa e il movimento e che possano considerarsi validi supporti alle attività sportive praticate nel pomeriggio.
o Ridurre le ?tentazioni?, scegliendo appropriatamente gli alimenti contenuti nei distributori automatici nella scuola, che dovrebbero comunque rispondere ai requisiti nutrizionali di una buona merenda.

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