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OBAMA. Ministro lascia, non aveva messo in regola la colf
Regole inflessibili per il nuovo staff del presidente Usa
Un nuovo passo falso dell’amministrazione Obama sulla via della trasparenza: Nancy Killefer, la donna scelta dal presidente per essere la prima “chief performance officer” del governo federale, è stata costretta a rinunciare dopo che è emerso che per un anno e mezzo non ha pagato i contribuiti alla colf.
I fatti risalgono al 2005, e la 55enne manager risolse allora la questione versando il dovuto. Insomma, nonostante l’estrema cura messa dal transition team nel ricostruire nel dettaglio i possibili scheletri nell’armadio dei candidati, anche l’amministrazione Obama non sembra sfuggire al destino degli scandali al momento della ratifica al Senato. La Killefer è la seconda a ritirarsi – dopo la denuncia di Bill Richardson dopo che è stata avviata un’inchiesta per corruzione a suo carico – e la terza che ha problemi con il mancato pagamento di tasse e contributi. Lo stesso ministro del Tesoro, Timothy Geithner, ha ammesso di essersi sbagliato con le precedenti dichiarazioni dei redditi, versando in ritardo oltre 40mila dollari. Un peccato veniale che è stato perdonato dai senatori che hanno confermato in fretta il ministro che deve aiutare il presidente a far uscire il paese dalla crisi.
Più complessa la situazione di Tom Daschle, nominato alla Sanità, che non solo ha pagato solo il 2 gennaio le tasse relative ad oltre 400mila dollari non dichiarati negli anni scorsi. Ma avrebbe ricevuto in passato 200mila dollari per discorsi e consulenze con industrie farmaceutiche ed assicurazioni che lavorano con la Sanità.
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