Mondo

OBAMA. Ministro lascia, non aveva messo in regola la colf

Regole inflessibili per il nuovo staff del presidente Usa

di Gabriella Meroni

Un nuovo passo falso dell’amministrazione Obama sulla via della trasparenza: Nancy Killefer, la donna scelta dal presidente per essere la prima “chief performance officer” del governo federale, è stata costretta a rinunciare dopo che è emerso che per un anno e mezzo non ha pagato i contribuiti alla colf.

I fatti risalgono al 2005, e la 55enne manager risolse allora la questione versando il dovuto. Insomma, nonostante l’estrema cura messa dal transition team nel ricostruire nel dettaglio i possibili scheletri nell’armadio dei candidati, anche l’amministrazione Obama non sembra sfuggire al destino degli scandali al momento della ratifica al Senato. La Killefer è la seconda a ritirarsi – dopo la denuncia di Bill Richardson dopo che è stata avviata un’inchiesta per corruzione a suo carico – e la terza che ha problemi con il mancato pagamento di tasse e contributi. Lo stesso ministro del Tesoro, Timothy Geithner, ha ammesso di essersi sbagliato con le precedenti dichiarazioni dei redditi, versando in ritardo oltre 40mila dollari. Un peccato veniale che è stato perdonato dai senatori che hanno confermato in fretta il ministro che deve aiutare il presidente a far uscire il paese dalla crisi.

Più complessa la situazione di Tom Daschle, nominato alla Sanità, che non solo ha pagato solo il 2 gennaio le tasse relative ad oltre 400mila dollari non dichiarati negli anni scorsi. Ma avrebbe ricevuto in passato 200mila dollari per discorsi e consulenze con industrie farmaceutiche ed assicurazioni che lavorano con la Sanità.


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