Mondo

Obama: l’economia sia più giusta

Nel discorso sullo stato dell'Unione il presidente ha promesso nuove tasse per i super-ricchi

di Gabriella Meroni

Più giustizia in economia, meno disuguaglianze, più equità e più tasse solo per chi può davvero permettersele. Questo il senso del discorso sullo stato dell’Unione (il terzo del suo mandato presidenziale) pronunciato da Barack Obama ieri 25 gennaio al Congresso e trasmesso in televisione in tutto il paese.

Obama ha sottolineato l’importanza che l’economia sia davvero <<per tutti>> e ha promesso nuove tasse per i redditi più alti, un progetto fortemente osteggiato dai Repubblicani. Il discorso di ieri, tenuto da Obama con un occhio alla campagna elettorale che lo vedrà correre per la rielezione, ha avuto passaggi quali <<possiamo scegliere una nazione in cui un numero sempre più piccolo di individui è benestante, e un numero sempre più grandi di americani fa fatica ad andare avanti, oppure possiamo scegliere di ricostruire un’economia dove ognuno abbia il giusto, faccia la sua parte, e obbedisca alle stesse regole. Non son in ballo valori democratici o valori repubblicani>>, ha continuato il presidente, <<ma valori americani. Per questi dobbiamo lottare>>.

Obama ha poi richiamato la sua adesione al Buffett Rule, il principio secondo il quale i milionari non dovranno più sottostare ad aliquote impositive più basse del lavoratore medio, che Warren Buffet ha ideato constatando che la propria segretaria paga, in proporzione, più tasse di lui. Per la cronaca, con un colpo di teatro degno del presidente più mediatico della storia, la vera segretaria di Buffet, Debbie Bosanek, ha assistito al discorso dalla galleria del Congresso, seduta accanto a Michelle Obama.

<<Combatterò l’ostruzionismo con l’azione>>, ha aggiunto il presidente, probabilmente riferendosi agli avversari repubblicani, <<e mi opporrò a agni tentativo di tornare alle storture che ci hanno condotto a questa crisi>>. La proposta di Obama è quella di tassare al 30% tutti i redditi superiori al milione di dollari, e di non introdurre nuove imposte per tutti i redditi inferiori ai 250mila dollari. Tra le altre proposte di Obama figura anche la possibilità di rinegoziare i mutui per i privati cittadini.

L’economia americana, come ha sottolineato anche il presidente, è in ripresa, tuttavia il tasso di disoccupazione rimane all’8,5% (i disoccupati superano quota 13 milioni), e il gradimento degli statunitensi per il loro presidente non arriva al 50%. Le principali accuse che i cittadini muovono ad Obama riguardano la sua gestione della crisi economica. Il debito pubblico Usa intanto ha raggiunto nla cifra record di 15,2 trilioni di dollari: al momento dell’insediamento di Obama era fermo a 10,6 trilioni.


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