Mondo
Obama: «L’Africa è in movimento»
Il presidente degli Stati Uniti è ad Adis Abeba dove sta tenendo colloqui con i leader etiopi sulla lotta al terrorismo, diritti umani e sicurezza della regione. «Il Kenya e l’Africa stanno correndo, ma devono affrontare alcune sfide per cambiare il loro destino e svolgere un ruolo più importante sulla scena globale»
«Il Kenya ha fatto progressi incredibili negli ultimi dieci anni, sono fiero di voi. Quando sono stato a Nairobi dieci anni fa, era una città diversa. Ci aspettiamo grandi cose da voi poiché il futuro dell’Africa dipende dagli africani». Così il presidente americano Barack Obama, ad Adis Abeba dove sta tenendo colloqui con i leader etiopi sulla lotta al terrorismo, diritti umani e sicurezza della regione, si è rivolto agli imprenditori locali. Obama è il primo presidente Usa in carica a visitare questa nazione dell'Africa orientale, paese natale di suo padre. Il presidente degli Stati Uniti ha già avuto un incontro bilaterale con il primo ministro etiope Hailemariam Desalegn, a cui è seguita una conferenza stampa congiunta.
Il piano
Per dare concretezza alle sue parole ha annunciato un progetto di investimenti americani, molti privati, da un miliardo di dollari suddivisi in progetti che vanno dai 200 milioni di dollari stanziati dall'Overseas Private Investment Corporation per l'Equity Bank, un contributo che dovrebbe consentire prestiti fino a 450 milioni di dollari, ai 100 milioni di dollari, sempre dell'Opic, per l'inziativa di Goldman Sachs a favore di 10.000 donne africane, fino ai 4,5 milioni di dollari annunciati dalla Fondazione Coca Cola per un'iniziativa destinata ai giovani “Youth Empowerment” che aiuterà 25.000 giovani africani con programmi di addestramento e volontariato. Il documento riassuntivo di tutte le iniziative americane (di cui vi diamo la versione completa in inglese) è significativo per dettaglio, scopo del progetto e destinazione di questo miliardo di dollari.
L'innovazione africana
Nel continente ci sono diversi hub. Si va dal Silicon Cape, in Sudafrica, alla Silicon Savannah, lungo la costa est, che ha il suo epicentro in Kenya. Un ambiente dove le startup nascono, si evolvono e lasciano spazio a idee e innovazione. È l’Africa 2.0. Uno dei settori più promettenti è quello della telefonia mobile. In Africa i cellulari vengono usati per lo scambio di crediti e per la prezzatura delle coltivazioni. Nel 2012 (e il dato, a quanto sembra, è senza dubbio aumentato) si sono registrati 650 milioni di sottoscrizioni, cifra che supera sia Usa che Europa. Uno degli altri campi da esplorare è la digitalizzazione dei servizi (esistono Paesi con strategie di innovazione molto solidi ma che non hanno né expertise né capitali sufficienti per metterle in atto), l’allargamento di Internet e altre forme di innovazione nei settori delle materie prime, che restano sempre il lato trainante delle economie africane.
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