Sostenibilità
Obama: è finito il tempo delle parole
Al vertice il discorso dei vertici Usa e cinesi
di Redazione
‘Il tempo delle parole e’ scaduto. Non c’e’ tempo da perdere”, ha dichiarato il Presidente americano, Barack Obama, nel suo discorso al vertice sul clima di Copenaghen. In materia di misure per ridurre gli effetti dell’inquinamento, dopo anni di disimpegno, ”gli Stati Uniti hanno fatto la loto scelta”, ha detto inoltre.
”La nostra capacita’ di adottare azioni collettive e’ in forse mentre il mondo ci guarda”, ha aggiunto Obama, parlando di fronte a 120 capi di stato e di governo. ”La sfida che ci troviamo di fronte non e’ piu’ la natura di questa sfida, ma la nostra capacita’ di affrontarla”, ha affermato, ribadendo gli impegni che gli Stati Uniti sono disposti a prendere, ”nel quadro di un accordo generale” annunciati ieri dal segretario di stato, Hillary Clinton. Gli Stati Uniti, ha aggiunto, ridurranno le emissioni dei gas a effetto serra ”indipendentemente da cio’ che accade a Copenaghen”.
Tocca ai paesi ricchi farsi principalmente carico della lotta ai cambiamenti climatici. E’ quanto ha detto il primo ministro cinese Wen Jiabao quando e’ salito sul podio della conferenza sul clima di Copenaghen e ha sottolineato che “e’ inamissibile distogliere lo sguardo dalle responsabilita’ storiche”. Wen ha promesso di far onore ai suoi impegni, spiegando che il suo governo punta a tagliare “l’intensita’ carbonica” (ovvero il livello di emissioni di Co2 necessari alla produzione di beni) del 40-45% entro il 2020, rispetto ai livelli del 2005. “Ridurre le emissioni di Co2 su una scala cosi’ ampia su questo periodo necessitera’ di un enorme sforzo da parte nostra”, ha detto Wen, ricordando le necessita’ dello sviluppo economico del suo Paese. “La Cina -ha detto- ha una popolazione di 1,3 miliardi di dollari e un reddito medio pro capite di soli 300 dollari. Abbiamo 150 milioni di persone sotto la linea della poverta’, per questo dobbiamo affrontare l’arduo compito di sviluppare l’economia”. Wen ha sottolineato che le emissioni di Co2 sono gia’ calate in Cina del 46% rispetto ai livelli del 1990. E si e’ rivolto ai paesi ricchi perche’ “rispettino i loro impegni” e aiutino “i paesi in via di sviluppo ad affrontare le conseguenze dei cambiamenti climatici”.
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