Welfare

O il cibo o la casa: dramma per 1,3 milioni di persone

È l'effetto della riduzione dei sussidi per le abitazioni

di Redazione

Ben 800mila case saranno presto fuori dalla portata delle persone in difficoltà, per via dei tagli al welfare del governo inglese. Le famiglie a basso reddito dovranno presto scegliere se tagliare la spesa per alimentari e pagare l’affitto o oppure lasciare la casa.

A dirlo è il Chartered Institute of Housing, secondo cui saranno migliaia le persone per cui la casa è
accessibile solo basandosi sui benefici statali, tagliati i quali aumentano la possibilità che i poveri migreranno nei “benefits ghetti” del nord dell’Inghilterra.

Da questo mese, il governo ha portato i sussidi per l’alloggio a un massimo £ 250 a settimana per una casa con due camere da letto. Il risultato è che in molte città, sul mercato privato, non ci saranno case abbastanza convenienti in affitto accessibili a chi ha un sussidio. Il problema è più acuto nel centro di Londra, dove in due dei quartieri più ricchi del paese – Westminster, e di Kensington e Chelsea – più di 35.000 case saranno in un sol colpo essere messo fuori dalla portata di persone che godono di sussidi per l’alloggio.

Una migrazione nelle zone più convenienti della capitaleè difficile da immaginare: a Newham, a est di Londra,si prevedono già il doppio di richiedenti rispetto alle case a basso costo. A Croydon, 17.000 persone sono già a caccia di 10.000 proprietà.

A Birmingham per esempio c’erano fino ad oggi più di 37.000 case con affitti a prezzi accessibili a chi ha un sussidio. Ora 34.500 persone sono a caccia di 23.000 case a basso costo, secondo l’analisi effettuata per il Guardian. Sulla Mersey, 21.000 persone si giocano 12.000 case a Liverpool.
Grainia Long, il direttore esecutivo ad interim del
Chartered Institute of Housing, ha detto che il cambiamento sociale “vedrà per la prima volta più persone a caccia di case di quelle che il mercato offre”.

“L’unica alternativa per rimanere nella casa che si ha potrebbe essere quella di prendere in prestito più o di smettere di comprare beni di prima necessità come il cibo”, ha detto. “Ciò significa che oltre 1,3 milioni di inquilini privati ??affrontano il nuovo anno con terrore, di fronte alla prospettiva di scegliere tra il disagio dei senza tetto o quella del debito”.

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