Non profit

Nutrire il pianeta: Expo 2015 e dintorni

All'incontro dedicato ai progetti alimentari dell'Expo milanese il ministro Galan auspica una rivoluzione agricola mondiale

di Antonietta Nembri

da Rimini

Nutrire il pianeta: verso l’Expo 2015  questo il titolo dell’incontro che questa mattina al Meeting ha messo al centro non tanto i problemi logistici dell’Expo milanese, quanto il suo obiettivo ideale che il sindaco di Milano Letizia Moratti ha espresso dicendo: «Questa Expo non è un progetto di infrastrutture e capannoni, ma di ricerca di un percorso alla identità di Milano e dell’Italia. Soprattutto pensiamo all’Expo come contributo ad affrontare, magari con piccoli ma concreti progetti, le grandi criticità del millennio». E per questo come eredità dell’appuntamento non si pensa a simboli, come la torre Eiffel, piuttosto a «un Centro per lo sviluppo sostenibile per aiutare i paesi in via di sviluppo e ad estendere ad altri paesi la Borsa telematica agroalimentare». Letizia Moratti ha quindi concluso: «Ma forse se sapremo sviluppare uno o due progetti di solidarietà, magari una goccia nel mare, ma una goccia benefica, questa sarà l’eredità più importante dell’Expo».

Al tavolo con il sindaco di Milano il cardinale Bernard Agré, arcivescovo emerito di Abidjan (Costa d’Avorio), che da parte sua ha affrontato il tema della sicurezza alimentare nel mondo.

Andrea Prato, assessore all’Agricoltura e alla riforma agro-pastorale della Sardegna, dopo aver rilevato i danni di una globalizzazione distorta, ha sottolineato la necessità di «aprire la finestra del federalismo culturale. Io credo che la parola ‘tipicità’, la riscoperta delle vocazioni e della storia dei diversi territori, debba essere la nostra stella polare».

Da parte sua il ministro alle Politiche agricole Giancarlo Galan ha cercato di identificare alcune cause della fame nel mondo e per lui tra i problemi il fatto che: «Non si trasferiscono innovazioni tecnologiche nel campo dell’agricoltura; non si mettono a disposizione dell’uomo e del mondo la ricerca e l’innovazione». In pratica il problema per il ministro è il persistente “oscurantismo” nel campo dei prodotti agricoli ottenuti con modificazione genetica, quindi ha sottolineato la necessità di “una rivoluzione agricola di stampo mondiale”. In questa direzione, è necessario evitare l’assistenzialismo e il protezionismo, aumentare ovunque la produzione, finanziare migliaia di scuole agrarie nel terzo mondo, lavorare per un’agricoltura sostenibile.

Presente anche l’ambasciatrice della Repubblica di Haiti in Italia Geri Benoit nell’occasione è stato proiettato un video su alcune iniziative del Comune di Milano in favore del paese caraibico.

A chiudere la tavola rotonda, il moderatore Alberto Piatti, segretario generale di Avsi, che ha espresso al sua gratitudine ai relatori in quanto «il loro è stato un discorso sui contenuti. L’Expo così come ci è stato indicato non è un ‘supermercato’, ma l’Expo dei popoli e tra i popoli, qualcosa da costruire insieme».


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA