Basteranno trenta minuti per avere una diagnosi certa di malaria, contro le 8-10 ore necesarie oggi nei centri medici africani. Si potrà fare grazie a un nuovo test messo a punto dai ricercatori dal Cnr di Trieste (Istituto per l’officina dei materiali) che ci hanno lavorato in team con ricercatori spagnoli e israeliani.
I nuovi casi di malaria segnalati nel mondo sono 243 milioni all’anno, con quasi un milione di morti. La diagnosi precoce è fondamentale. «Il nuovo sistema discrimina le cellule infette da quelle sane, usando la tecnica speckle sensing microscopy, che si basa sull’ossrevazione del diverso comportamento delle membrane dei globuli rossi malati (più rigide) rispetto a quelli sani», spiega Dan Cojoc, ricercatore dello Iom-Cnr.
Accanto alla rapidità della diagnosi, il vantaggio del nuovo kit sta nella sicurezza per l’operatore, che non entra in contatto con il sangue infetto, e nel fatto che chiunque può leggere il test, anche un operatore non qualificato. E nella suja trasportabilità ovunque.
I risultati della ricerca sono stati presentati su Biomedical optic express.
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