Mondo
Nuovo stop di Bush all’ecologia: dice sì all’acqua all’arsenico
Il presidente americano ha revocato la riduzione dei limiti accettabili di arsenico nell'acqua potabile. Secondo la stampa è un regalo all'industria mineraria
Dopo la retromarcia sulla riduzione dei gas serra, il blocco della legge di protezione delle foreste, una nuova misura anti-ambientalista dell’amministrazione Bush.
L’agenzia per la protezione dell’Ambiente (Epa) ha infatti revocato la riduzione dei limiti accettabili di arsenico nell’acqua potabile, decisa da Bill Clinton il giorno prima di lasciare la Casa Bianca. Un ordine annunciato da Christine Todd Whitman – il capo dell’Epa che la scorsa settimana ha dovuto far buon viso a cattivo gioco di fronte alla decisione presa da Bush sulla revoca dell’impegno della riduzione dei gas serra – e giustificato con il fatto che ”non c’e’ consenso scientifico su un particolare livello” di arsenico nell’acqua potabile. E questo non e’ sufficiente a giustificare i costi elevati – sostiene l’amministrazione Bush, con un argomento simile a quello utilizzato per fare marcia indietro sulla riduzione dei gas – che stati, municipalita’ ed aziende dovrebbero sostenere per attuare la misura, che prevedeva una riduzione dell’80 per cento dagli standard fissati negli anni ’40.
Da oltre 10 anni i gruppi ambientalisti americani denunciano i rischi di cancro ed altre malattie legati alla presenza di troppo alte concentrazioni di arsenico. Nonostante ora l’amministrazione Bush parli di mancanza di consenso scientifico, nel 1999 uno studio della National Academy of Science concluse che gli attuali limiti, di 50 parti su un miliardo, potrebbero comportare una percentuale di rischio di cancro dell’un per cento. Solo alla fine del suo mandato, Clinton ha firmato la misura che riduceva il limite a 10 parti su un miliardo, un livello identico a quello adottato dall’Unione Europea (10 milligrammi litro) e raccomandato dall’Organizzazione mondiale per la Sanita’.
”Sono sconvolto – ha detto Chuck Fox, che era l’assistente del capo dell’Epa ai tempi di Clinton – questa azione mettera’ a rischio la salute di milioni di americani”. ”Il mio impegno e’ assicurare acqua sicura e non costosa agli americani -ha difeso la sua decisione la Whitman- quando il governo federale impone costi alle comunita’, soprattutto quelle piccole, dobbiamo essere sicuri che questi livelli federali siano giustificati da fatti concreti”. Ma, sottolinea la stampa americana, l’azione e’ soprattutto una seconda vittoria dell’industria mineraria, che solo la scorsa settimana aveva gioito per l’annuncio di Bush di non tagliare le emissioni dell’anidride carbonica delle centrali elettriche.
Almeno 34 milioni di americani bevono acqua con elevate concentrazioni di arsenico provenienti da inquinamento industriale e dalle scorie minerarie. ”L’amministrazione Clinton ha preso la decisione in fretta, in una notte – ha detto John Grasser, portavoce della National Mining Association, che e’ stata una grande finanziatrice della campagna di Bush – noi riteniamo che fosse priva di sostegno scientifico”. Ed i ”regali” non sono finiti: oggi il ministero degli Interni annuncera’ la sospensione di un’altra delle misure ambientaliste adottate da Clinton, che imponeva controlli piu’ severi sui rischi ambientali delle attivita’ delle miniere.
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