Welfare

Nuovo piano casa stop agli appartamenti sfitti o svenduti

Varata la nuova legge regionale sugli alloggi popolari

di Francesco Dente

Mai più case popolari sfitte o alloggi svenduti. Con questo slogan l’assessore alla Casa della Toscana, Eugenio Baronti, ha annunciato l’approvazione da parte della Giunta della nuova legge regionale sugli alloggi popolari. Il provvedimento, una sorta di testo unico che prenderà il posto della vecchia legge 77 del 1998, mira non solo a razionalizzare la normativa ma, soprattutto, a ridurre il disagio abitativo. La proposta, ha spiegato l’assessore nella conferenza di presentazione, punta infatti a «rimediare alle incongruenze e alle sperequazioni prodotte dal vecchio sistema per recuperare maggiore efficacia ed equità».
A breve il progetto passerà attraverso la fase della concertazione e poi dell’approvazione definitiva in Consiglio regionale. In Toscana, secondo dati forniti dalla Regione, ci sarebbero 50mila famiglie che vivono in case popolari, altre 19mila in lista d’attesa e 20mila che fanno fatica a sostenere i costi della pigione. Inoltre, il 60% delle case popolari assegnate sarebbe sottoutilizzato. Si tratterebbe, cioè, di immobili occupati da famiglie che contano pochi componenti (per esempio anziani soli che vivono in case troppo grandi). Intanto partiranno lettere ai gestori perché forniscano in due settimane un elenco degli alloggi sfitti. «Vogliamo assegnarli a chi ha diritto», ha assicurato l’assessore, «in quanto non devono più esserci case popolari vuote».
Vediamo le novità dell’articolato di 80 articoli che rappresenteranno il nuovo testo unico sull’edilizia sociale in Toscana. Primo punto importante le alienazioni: saranno effettuate al fine di garantire risorse da riutilizzare per l’edilizia residenziale. L’obiettivo di fondo è evitare le svendite a prezzi fuori mercato. Cifre, ad esempio dai 15 ai 20mila euro. Nessun intoppo per chi aveva avviato l’iter per l’acquisto della casa popolare (in 15 anni la Regione ha alienato circa 20mila alloggi su 37mila). In particolare, quanto alle vendite, saranno messi all’asta: gli appartamenti in cattive condizioni, che non abbiano inquilini e situati in zone periferiche, zone ad esempio prive di servizi. Stessa sorte per gli immobili che sorgono in condomini in cui alcuni appartamenti risultano già venduti. L’affittuario, dopo che un perito avrà stimato il valore di mercato, potrà beneficiare del diritto di prelazione e, a seconda del reddito, di uno sconto fino al 40%.
Sul piano amministrativo, la legge riduce invece i soggetti gestori dell’edilizia residenziale pubblica dagli attuali undici a tre enti (Toscana centro, sud e costa): tagliare poltrone per semplificare e fare cassa.
La proposta di legge regionale istituisce anche un Fondo regionale casa che servirà a finanziare l’edilizia residenziale sociale. Nel nuovo contenitore confluiranno tutte le risorse disponibili, sia nazionali che regionali. Soprattutto finiranno quelle non spese e recuperate dalla “ricognizione” a tappeto disposta dall’assessore Baronti (in tutto si tratta di 350 milioni).
Last but not least, la nuova legge prevede misure tese a favore la qualità dell’abitare, il rispetto dell’ambiente, l’ecoefficenza energetica e le energie alternative.


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