Famiglia

Nuovo Isee, sarà il giorno buono?

Oggi dalla Conferenza delle Regioni dovrebbe uscire la quadra sul nuovo Isee, dopo l'accordo politico trovato con la Lombardia

di Redazione

La Conferenza delle Regioni, guidata dal presidente Vasco Errani, sta incontrando in questo momento il presidente del Consiglio dei ministri, Enrico Letta, a Palazzo Chigi. La riunione dovrebbe sbloccare ufficialmente il nuovo Isee, l’indicatore economico che “pesa” le situazioni e i redditi delle famiglie per determinare la loro compartecipazione ai servizi sociali e assistenziali. Con l'ok degli enti locali il decreto potrà essere varato dal Governo e poi andare in Parlamento.
L’accordo politico con cui si arriva al tavolo vede il superamento del niet al nuovo Isee posto a gennaio dalla Lombardia. La mediazione trovata sta in una frase aggiunta fatta al testo: «fatta salva la programmazione socio-sanitara». Questo consente alla Lombardia di proseguire con l’attuazione del “suo” Isee, il Fattore Famiglia, per ora solo sperimentale: secondo i suoi calcoli, confermati dal Forum Famiglie, infatti questo strumento è più vantaggioso per le famiglie rispetto all’Isee statale, ancorché rivisto. Uno dei punti più criticati infatti sarebbe la scala di equivalenza che “pesa” i carichi famigliari, ancora troppo bassa secondo molti. Senza quella frase aggiunta, per di più, Trento e Bolzano avrebbero potuto continuare a mantenere il loro sistema autonomo, in quanto provice a statuto autonomo, la Lombardia no.
L’impianto del nuovo Isee, a cui ha lavorato in prima persona il viceministro Maria Cecilia Guerra, era già stato reso noto dal Governo Monti nella presentazione dei dati sull’Isee 2012. Tra i punti critici del vecchio sistema, nato nel 1998, il fatto che il  10% dei nuclei nel sistema presenta un Isee nullo e per un quinto della popolazione Isee l’indicatore non supera i 3mila euro, il fatto che per il 60% della popolazione Isee il patrimonio non ha alcun effetto sull’indicatore e che nel Mezzogiorno il 96% della popolazione Isee dichiara di non possedere nemmeno un conto corrente o un libretto di deposito.


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