Mondo

Nuovo farmaco anti malaria, ma per l’Africa costa troppo

Pare che costerà un dollaro a confezione, cifra superiore al reddito giornaliero di molte persone in Africa. Ne dà notizia Fides

di Gabriella Meroni

L’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) ha annunciato di aver prodotto un nuovo farmaco per la cura della malaria. Si chiama “Artesunate” e prende il nome dall’erba cinese Artemisia Annua. La notizia è stata diffusa oggi, giorno in cui in tutto il Continente si celebra la Giornata della malaria, primaria causa di morte della popolazione. “E’ una notizia molto positiva”, commenta a Fides Cathryn Hauwa Hoomkwap, ex ministro della Sanità nigeriana e attuale presidente della Christian Health Association della Nigeria. E aggiunge: “Se è vero che hanno prodotto questo nuovo farmaco è importante che esso sia disponibile ed accessibile alla persone che ne hanno bisogno. Spesso il prezzo di queste medicine è così alto che la gente non può acquistarle”. Secondo le prime informazioni pare che questo nuovo farmaco costerà 1 dollaro, una cifra molto alta per la gente africana, secondo l’ex ministro della Sanità nigeriana: “Un dollaro sono un sacco di soldi per gli africani. Non dobbiamo dimenticare che una famiglia spesso vive con 2 dollari al giorno”. In Africa, l’epidemia di malaria, ricorda Catherine Hoomkwap, causa 2 morti ogni minuto, 1 milione in tutto l’anno. Determina il 90 % dei decessi che si verificano nell’Africa subsahariana, e in maggioranza si tratta di bambini al di sotto dei 5 anni. Le donne e i bambini, sottolinea, sono i più colpiti perché, a causa della povertà, non possono difendersi neppure con le zanzariere. La lotta contro questo flagello, deve essere una delle “nostre maggiori preoccupazioni”. “Sono stati stanziati tanti fondi per il controllo della popolazione – nota Cathryn Hoomkwap -, mentre la gente muore di malaria e di Aids. Perciò invece di spendere tanti soldi nel controllo della popolazione, sarebbe più opportuno spenderli nella ricerca per individuare un vaccino e non solo farmaci. Solo in questo modo la popolazione potrebbe veramente essere protetta dalla malaria”.


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