Mondo

Nuove rotte con Cesvi e Viaggi e Miraggi

Prima Cambogia, ora Laos e Tajikistan: l'ong e la cooperativa di viaggi sostenibili si uniscono per aprire le porte delle realtà locali ai viaggiatori, che toccano con mano i progetti dell'ong entrando in relazione con i beneficiari

di Daniele Biella

Quando il turismo responsabile ‘incontra’ la cooperazione internazionale, a giovarne sono entrambi. L’esempio più concreto è il successo della collaborazione tra l’ong Cesvi e Viaggi e Miraggi (VeM), cooperativa che propone mete in tutto il mondo per viaggiatori attenti all’ambiente, alle culture e ai diritti dei luoghi che visitano. Cinque anni nacque il primo viaggio congiunto in Cambogia che continua ancora oggi: Viaggi e Miraggi organizza il pacchetto turistico, i cooperanti di Cesvi in loco sono referenti per il gruppo in arrivo, che può conoscere da vicino persone e progetti con cui ha a che fare l’organizzazione umanitaria.  Il viaggiatore, attraverso una quota fissa ‘di progetto’ all’interno del costo totale del viaggio, contribuisce economicamente allo sviluppo di quello che vede con i propri occhi: “nel 2008, grazie alla somma raccolta dal contributo dei viaggiatori, abbiamo potuto costruire un pozzo per acqua potabile proprio in uno dei luoghi principali del viaggio”, specifica Laura Grillo, responsabile delle relazioni con i volontari di Cesvi.

Ora, sulla scia dell’esperienza cambogiana, Cesvi e VeM aprono altre rotte: per Natale è pronto il viaggio in Laos e, nei prossimi mesi, Tajikistan. “Dare la possibilità alle persone di visitare i nostri progetti è per noi un segno di apertura verso i sostenitori, perché sperimentano con mano quello che di solito viene loro raccontato”, sottolinea Grillo, “si tratta di sensibilizzare il più possibile la gente all’importanza della solidarietà internazionale, dato che viviamo in una società multiculturale”. Cesvi ha attiva, oltre alla collaborazione con Viaggi e Miraggi, anche l’esperienza del volontariato internazionale (almeno un mese di durata) con l’associazione Gap Year.

Il turismo responsabile è anche un ottimo veicolo di incontro con nuovi potenziali simpatizzanti dell’organizzazione non governativa: “una volta che vedono come lavoriamo, quando tornano possono parlare di quello che hanno visto, e coinvolgere altri: succede spesso che organizzano serate, mostre o altre iniziative culturali per condividere l’esperienza con la comunità in cui vivono”, spiega la responsabile volontari di Cesvi. A livello economico, per l’ong è anche un modo per aumentare la possibilità di avere nuovi donatori, dato che oltre alla quota progetto del viaggio gli stessi viaggiatori possono contribuire direttamente alle situazioni dirette che si trovano di fronte nel paese estero.

“Cesvi ci ha messo a disposizione il proprio bilancio sociale, nella prospettiva di una collaborazione sempre più ampia”, aggiunge Enrico De Luca, responsabile marketing e rete di Viaggi e Miraggi, “il buon esito dei viaggi ci viene testimoniato ogni volta dai viaggiatori che tornano, che ammirano l’assoluta trasparenza con cui lavorano l’ong e i suoi operatori internazionali e locali”, aggiunge De Luca, che è andato personalmente in Laos per toccare con mano quello che poi si troveranno di fronte i futuri viaggiatori. “In passato con alcune ong abbiamo avuto problemi e quindi tendiamo a non avvalerci del loro appoggio, ma Cesvi fa eccezione perché si è dimostrato un partner affidabile, serio e democratico”, rimarca il responsabile marketing di VeM.


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