Sostenibilità
Nuove regole per le quote di CO2
Dal 2013 limiti gratuiti per i settori dell'industria che soffrono la concorrenza
di Redazione
La Commissione europea ha adottato una serie di nuove regole per definire l’assegnazione a titolo gratuito delle quote di emissioni di CO2 per il settore industriale a partire dal 2013. Sino al 2020, infatti, una parte delle quote non sarà venduta all’asta, ma i paesi Ue dovranno attribuirla gratuitamente a quei settori industriali che sono sottoposti a una forte concorrenza dei paesi terzi che non rispettano i limiti delle emissioni di CO2.
«Questa decisione è una tappa importante nel processo di riforma del mercato europeo del carbonio», ha affermato la commissaria Ue al cambiamento climatico Connie Hedegaard, spiegando che la decisione proposta da Bruxelles ha raccolto il consenso anche degli stati membri e dell’Europarlamento. «Gli indicatori individuati danno un’idea precisa di cosa sia possibile realizzare in ogni settore in materia di produzione a bassa intensità di carbonio, e favoriscono gli impianti più performanti sul piano delle emissioni» di CO2, ha spiegato la commissaria.
L’ammontare delle quote gratuite per le industrie a rischio varia a seconda del settore, ma nella maggior parte dei casi queste permetteranno agli impianti di coprire un livello pari sino al 70-80% delle loro emissioni effettuate nel periodo 2005-2008. Il benchmark di Bruxelles è di fatto tarato sul livello di emissioni del 10% degli impianti più ecoefficienti in base ai dati forniti dal settore industriale stesso per la produzione tra il 2007 e il 2008.
Per colmare il gap rispetto alle emissioni individuali, le industrie potranno scegliere diverse modalità, ovvero acquistare a pagamento quote supplementari, fare ricorso a quelle rimaste inutilizzate finora che scadono nel 2012, ricorrere ai crediti internazionali di compensazione oppure migliorare le proprie performance in materia di emissioni di CO2.
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