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Nuove leggi

Antecipazioni non profit

di Redazione

Riforma dello statuto del socio lavoratore La commissione incaricata di mettere a punto il nuovo statuto del socio lavoratore delle cooperative, presieduta dal professor Stefano Zamagni, ha appena terminato i lavori, depositando le proprie proposte al ministero del Lavoro. Ecco che cosa dovrebbe cambiare in base al testo Zamagni: il conflitto tra l?identità di lavoratore dipendente o autonomo, che da sempre caratterizza il dibattito sullo status del socio lavoratore, è stato risolto con il ?principio di duplicità?. In base a questo principio, il socio lavoratore dovrebbe stipulare con la propria cooperativa due tipi distinti di accordo: uno con cui diventa socio, e un altro con cui stabilisce la forma del rapporto cooperativo che lo riguarda, cioè di tipo subordinato oppure di tipo autonomo, a seconda dei casi e delle proprie esigenze. Con questa posizione, secondo lo stesso Zamagni, si dovrebbero conciliare finalmente, dopo otto anni di dibattito, le richieste delle coop con quelle dei sindacati. «Ciascuna delle parti ha dovuto rinunciare a qualcosa», ha detto a ?Vita? il professore. «Ma secondo me siamo arrivati a una buona soluzione, che va nell?interesse di tutti. Le cooperative non potevano attendere oltre una regolamentazione, pena il rischio di scomparire dal mercato». Sede dell?authority per il non profit La scelta della città che dovrà ospitare l?organismo di controllo previsto dalla legge sulle Onlus dovrebbe essere davvero alle porte. Lo ha detto il presidente Prodi alla convention di Padova, respingendo anche le accuse arrivategli da più parti di propendere per la sua città, Bologna. «Sono dispiaciuto delle polemiche, e non ho nessun desiderio campanilistico di portare la sede della commissione a Bologna», ha detto il presidente Prodi, specificando però subito dopo: «Il fatto è che per mesi Bologna è stata l?unica domanda in ballo, mentre in dieci giorni ne sono arrivate tante altre, mettendomi in obiettiva difficoltà». Le città che aspirano a ospitare l?Authority sono infatti almeno cinque (Bologna, Roma, Milano, Palermo e Padova), anche se la vera partita sembra giocarsi tra Bologna e Milano. La decisione comunque non dovrebbe farsi attendere, anche perché il provvedimento che stabilisce la sede dell?Authority è ormai da almeno due mesi ufficialmente ?alla firma?. «È intenzione del governo discutere la scelta con i rappresentanti dell?associazionismo», ha concluso Romano Prodi. Un altro segnale del fatto che forse per la trattativa c?è ancora uno spiraglio. Circolare attuativa della legge sulle Onlus Una circolare che stenta ad arrivare: è quella che dovrebbe contenere tutte le norme tecniche e pratiche per l?applicazione concreta dei principi stabiliti dalla legge 460, quella sulla regolamentazione fiscale delle Onlus. Quali sono le ragioni del ritardo? I soliti maligni dicono che i problemi sono sorti proprio in sede tecnica, andando a tradurre in pratica principi generali positivi ma di difficile applicazione. Come dire: la legge è buona e piena di ottime idee, ma un po? campate per aria. Anche perché la normativa è piuttosto ?larga? e tende a comprendere sotto il termine Onlus una serie nutrita di soggetti, mentre i regolamenti per loro natura devono essere più ?stretti? e fissare dei paletti oltre i quali non si può andare. Di qui il notevole rischio – sostengono sempre alcuni bene informati che hanno avuto la possibilità di conoscere i contenuti provvisori del documento – di contraddizioni tra legge e circolare attuativa. Che siano questi i motivi del ritardo oppure no, di fatto la circolare è ferma da tre mesi, e circola anche l?ipotesi che prima di essere emanata debba passare al vaglio dell?Authority del non profit, che d?altra parte non c?è ancora. Andiamo bene…


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