Salute

Nuove frontiere per la biomedicina

Con il progetto European spallation source (Ess) il Cnr realizzerà la più potente e avanzata sorgente di neutroni al mondo

di Redazione

Il Consiglio nazionale delle ricerche presenta il progetto European spallation source (Ess) che prevede la realizzazione della più potente e avanzata sorgente di neutroni al mondo. Dall’impianto si attendono ricadute tecnologiche in campo biomedico e nella scienza dei materiali, sottolinea il Cnr che martedì 16 presenterà il progetto a Roma, nella sede di Piazzale Aldo Moro. Il progetto Ess consiste «nella più potente e sofisticata sorgente di neutroni al mondo, destinata principalmente a ricerche tecnologiche e applicate» spiega Carla Andreani, della Commissione di spettroscopia neutronica del Cnr e ordinario di Fisica della materia dell’Università Tor Vergata di Roma. «I neutroni – aggiunge – sono in grado di “vedere” all’interno dei materiali: vi penetrano in profondità e rivelano dove sono gli atomi e come si muovono».

Oltre al Cnr, il progetto coinvolge numerose istituzioni di ricerca internazionali: l’Ambasciata Italiana in Svezia, la Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (Crui), l’Enea (l’ Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile), l’Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn), l’Istituto superiore di sanità (Iss), il Sincrotrone Trieste, il Ministero dell’istruzione dell’università e della ricerca (Miur), il Ministero della Salute e Rogante Engineering.

Con un costo complessivo stimato intorno a 1,5 miliardi di euro, «a livello europeo Ess costituisce una tra le infrastrutture di ricerca (Esfri) più economicamente impegnative della rete europea, oltre che altamente innovativa, con un insieme di oltre 40 strumenti all’avanguardia nel campo dello studio dei materiali e biomateriali», aggiunge il Presidente del Cnr, Luciano Maiani. “La realizzazione di Ess – sottolinea – rafforzerà la posizione dell’Europa come leader a livello mondiale nella ricerca e nelle applicazioni tecnologiche con ricadute positive sulla società e sull’industria».

Ess sarà costruito a Lund, in Svezia e si prevede che il primo fascio di neutroni sia disponibile tra il 2018 ed il 2019, raggiungendo la piena operatività intorno al 2025. I primi bandi di gara per l’assegnazione dei lavori e delle forniture necessarie alla costruzione sono previsti nel corso del 2011 e si rivolgeranno in particolar modo alle imprese attive nei settori: elettronica, meccanica, edilizia, ingegneria civile, informatica, strumentazione scientifica, impiantistica, sistemi di sicurezza e di decommissioning e servizi. All’evento prenderà parte la comunità di ricercatori di enti, imprese, Pmi e università italiane.

«La particolare struttura temporale dell’impulso di neutroni della sorgente rende questa infrastruttura particolarmente adatta alla ricerca di nuovi materiali e biomateriali in campo medico e biologico – conclude Maiali – ad esempio nuove leghe metalliche, ceramiche avanzate, materiali per la realizzazione di nuove batterie e catalizzatori, nuovi materiali per protesi, materiali per la produzione e l’immagazzinamento dell’idrogeno per scopi energetici, nuovi farmaci con distribuzione “mirata” all’interno del corpo».


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