Cultura

Nuove abilità tutte a colori

Il laboratorio innovativo dell'Istituto Leonarda Vaccari di Roma

di Redazione

Riaccendere le capacità di centinaia di ragazzi disabili cerebrali. Senza prendere soldi dallo StatoUn Balla, un Kandinskij, un Burri e un Simi. Da godere attraverso le emozioni. Toccando, lasciandosi trasportare dalla musica, inebriandosi di profumi. Le consolle multisensoriali – tavole termoformate, testi in braille, membrane ad hoc per i non udenti – che traspongono i quattro quadri della Galleria nazionale d’arte moderna di Roma resteranno in mostra fino a novembre 2010. L’idea però è di replicare la tecnica su altri quadri e altri musei. Perché «l’arte è un’emozione soggettiva, perciò questo modello, pensato per rendere fuibile l’arte ai disabili, in realtà è una bella scoperta per tutti. E aiuta anche ad avvicinarsi empaticamente alla disabilità», dice Saveria Ghia Dandini de Sylva, presidente dell’Istituto Leonarda Vaccari e ideatrice del progetto. Ci hanno lavorato, insieme agli esperti dell’istituto che dal 1936 si occupa di disabili, anche gli esperti del Cnr e dell’Accademia di Santa Cecilia, su un progetto finanziato dal ministero dei Beni culturali.
All’Istituto Vaccari, ente morale riconosciuto come ente pubblico non economico, sono abituati a lavorare con i big. «Non riceviamo fondi dallo Stato, tutte le nostre attività si sostengono tramite accreditamenti, protocolli d’intesa, bandi e progetti», spiega la presidente. «Eccellenza e innovazione sono il nostro fil rouge». Con 4 milioni di euro all’anno e circa 130 persone che lavorano qui, l’istituto nato attorno alle difficoltà di bambini e ragazzi con disabilità psicofisiche, spesso legate a patologie cerebrali, segue ogni giorno 30 ragazzi in convitto, 90 in semiconvitto, 90 nei suoi ambulatori per la riabilitazione, 10 adulti ospiti in una casa famiglia. Ma ogni giorno nella sua struttura entrano anche i bambini delle sette classi speciali della scuola statale e i 55 bambini normodotati di un asilo, più gli insegnanti in formazione e quelli delle scuole frequentate dai bambini che qui vengono magari solo per l’unica ausilioteca di Roma.
Tra i progetti in cantiere, un dottorato triennale in Psicologia speciale finanziato dall’istituto all’Università La Sapienza, per studiare come il cervello migliora utilizzando i puntatori oculari e l’adattamento a scopi riabilitativi del tappeto visivo usato in teatro: un tappeto pieno di sensori che restituisce l’immagine dei movimenti in colori, luci, suoni.

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