Sostenibilità
Nuova bozza: taglio dell’80% di emissioni per i paesi industralizzati
100 miliardi per i paesi poveri
di Redazione
Taglio delle emissioni di gas serra del 50% entro il 2050 rispetto ai livelli del 1990 per tutti e dell’80% per i Paesi industrializzati. E’ quanto prevede la nuova bozza della Conferenza del Clima, che utilizza l’espressione “accordo di Copenaghen”. “Concordiamo – si legge nella bozza di cui AKI – ADNKRONOS INTERNATIONAL ha ottenuto una copia – che, secondo la scienza e secondo il quarto rapporto di valutazione dell’Ipcc, sono necessari profondi tagli nelle emissioni globali, in vista di una riduzione delle emissioni globali del 50% nel 2050 rispetto ai livelli del 1990”. Quanto ai Paesi industrializzati (i cosiddetti Paesi Annex 1), “si impegnano a ridurre individualmente o congiuntamente le proprie emissioni dell’80% entro il 2050”. Mancano, invece, obiettivi precisi per i Paesi ricchi a medio termine, cioe’ entro il 2020. Nel testo si indica, inoltre, l’obiettivo di “mantenere l’aumento della temperatura globale al di sotto dei due gradi centigradi”. Si tratta di una decisione che va oltre quella di “non eccedere i due gradi”, come gia’ previsto al G8 dell’Aquila e contenuto in una prima bozza apparsa questa mattina.
Sul fronte dei finanziamenti resta indiscusso “l’impegno collettivo dei Paesi sviluppati a fornire risorse nuove e aggiuntive per 30 miliardi di dollari per il periodo 2010-2012”. Inoltre, “nel contesto di azioni appropriate per la mitigazione (degli effetti dei cambiamenti climatici, ndr.) e la trasparenza nell’applicazione, i Paesi sviluppati sostengono l’obiettivo di mobilitare 100 miliardi di dollari l’anno intorno al 2020 per affrontare le necessita’ dei Paesi in via di sviluppo”. Nella bozza si esorta “a una revisione di questo accordo e della sua attuazione da completare entro il 2016”. Tale revisione “includerebbe la valutazione del rafforzamento dell’obiettivo di lungo termine di limitare l’aumento della temperatura media globale a 1,5 gradi”. Nel documento si parla, inoltre, di un “Copenhagen Climate Fund”, che sara’ “un’entita’ di meccanismo finanziario per sostenere i progetti, i programmi e le politiche nei Paesi in via di sviluppo della Convenzione”. Prevista, infine, la creazione di un “Meccanismo tecnologico per il trasferimento di tecnologia ai Paesi in via di sviluppo”.
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