Ennesimo rinvio per il blocco automatico delle chiamate verso i servizi a sovrapprezzo che doveva entrare in vigore dal 1° luglio. Da quella data in Italia nessun consumatore sarebbe stato automaticamente abilitato alle chiamate a sovrapprezzo senza una sua espressa richiesta. Oggi tutti sono abilitati automaticamente. E ciò ha prodotto decine di migliaia di casi di contenzioso ed anche innumerevoli casi di addebito di traffico truffaldino nelle bollette telefoniche. «Basti pensare», spiega Alessandro Mostaccio, responsabile del settore Telefonia del Movimento Consumatori, «che i casi di reclamo per fatturazioni abnormi per chiamate a numerazione a sovrapprezzo rappresentano attualmente un terzo del totale delle controversie tra operatori telefonici e consumatori. Il giro di affari è milionario». L’Autorità per le comunicazioni, dopo le innumerevoli segnalazioni ricevute, aveva già un anno fa deliberato il blocco. Gli operatori, però, hanno caparbiamente di nuovo impugnato tale delibera davanti al Tar e, come conseguenza, il giudice amministrativo ha sospeso l’entrata in vigore del blocco fino alla definizione della controversia. Il 19 giugno, con un nuovo provvedimento, l’Autorità ha stabilito che il blocco sarà solo differito ed ha, quindi, stabilito una nuova data per l’entrata in vigore della delibera: il 1° ottobre. Resta ferma, comunque, la possibilità per gli utenti di anticipare sin d’ora il blocco, chiedendolo espressamente al proprio operatore di telefonia fissa. L’Autorità ha inoltre deciso, in linea con la pronuncia del Tar, una capillare e tempestiva campagna informativa (spot televisivi, annunci sulla stampa e sui siti web, comunicazioni in bolletta, opuscoli, ecc.) che sarà realizzata non solo dagli operatori, ma anche direttamente da Agcom insieme alle associazioni dei consumatori, con le quali è stato definito un apposito protocollo d’intesa. Che sia la volta buona? www.agcom.it
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