Nel mondo l?atomo non è sul viale del tramonto ma Europa e Stati Uniti non scommettono più su questa fonte per soddisfare il fabbisogno di energia. Oltre un quinto dell?elettricità consumata sul Pianeta è prodotta in 440 reattori tutt?ora in funzione e altri 25 sono in via di realizzazione ma l?atomo, rilanciato oggi come opzione per ridurre il costo dell’energia dal premier Silvio Berlusconi, è fortemente osteggiato nella maggior parte dei paesi occidentali escluso il Giappone. Nel Vecchio Continente non sono in programma nuovi reattori con tecnologie tradizionali e i pochi progetti previsti sono bloccati ad eccezione della Finlandia dove lo Stato ha deciso di farsi carico di tutti i costi, compreso lo smaltimento delle scorie radioattive. Negli Usa ad oggi, nonostante le intenzioni dell?amministrazione Bush, si è riusciti solo ad allumgare le concessioni agli impianti esistenti. Quest?anno nel mondo sono entrati in funzione 3mila MW di capacità nucleare aggiuntiva: due nuovi reattori sono sorti in Giappone per oltre 2.600 MW, uno in Corea del Sud (Ulchin 960 MW) e uno in India (490 MW a Tarapur). Fra aprile e agosto di quest?anno hanno aperto i cantieri il reattore di Olkiluoto 3 in Finlandia e Chasnupp 2 in Pakistan. La mappa del nucleare esistente vede al top l’Europa e l’ex Urss con 205 reattori, segue il Nord America con 125 impianti e il Sud est asiatico con 106 reattori. In Europa guida la classifica dei paesi piu’ nuclearizzati la Francia seguita dalla Germania, la Spagna e la Gran Bretagna.
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