Mondo

Nucleare: do ut des della Corea del Nord

la Corea del Nord vincola il disarmo a un reattore nucleare ad acqua leggera fornito dagli Usa. "Inaccettabile" per il Giappone, "era previsto" per la Corea del Sud

di Sara De Carli

All’ indomani del primo accordo sul disarmo nucleare della Corea del Nord, Pyongyang ha fatto un parziale marcia indietro. Il ministero degli esteri nordcoreano, in una nota diffusa stamattina, ha affermato che la rinuncia del suo Paese alle armi nucleari e’ subordinata alla fornitura di un reattore nucleare ad acqua leggera (per usi civili) da parte degli Stati Uniti. ‘ ‘Rientreremo nel Trattato per la non proliferazione nucleare quando sara’ stata annullata la politica ostile degli Usa. Questo avverra’ quando ci sara’ consegnato il reattore ad acqua leggera”, ha aggiunto il capo della delegazione nordocoreana ai colloqui di Pechino, Kim Kye-gwan. Un portavoce del Dipartimento di Stato americano ha commentato dicendo: ”Questo non è l’ accordo che loro stessi hanno firmato”. La nuova presa di posizione di Pyongyang e’ stata giudicata ”inaccettabile” dal ministro degli esteri giapponese Nobutaka Machimura. Il ministro per la riunificazione della Corea del Sud Chung Dong-young ritiene che il prounciamento di oggi non pregiudichi l’ esito delle trattative: ”non e’ sorprendente – ha detto Chung – il problema della sequenza temporale delle varie azioni deve ancora essere discusso”. Nel testo firmato ieri a Pechino dai rappresentanti di Corea del Nord, Usa, Cina, Corea del Sud, Russia e Giappone si afferma che Pyongyang ha ”riaffermato” il proprio diritto ad un programma nucleare pacifico e al reattore. ”Le altre parti – prosegue il testo – hanno espresso il loro rispetto e si sono dichiarate d’ accordo nel discutere della questione in un momento appropriato”. Secondo il governo sudcoreano invece la richiesta della Corea del Nord di essere dotata di reattori nucleari per uso civile, prima di porre fine ai suoi programmi di armi nucleari, era ”prevista” e non vanifica l’accordo raggiunto ieri a Pechino. Il ministro di Seul per la riunificazione tra le due Coree, Chung Dong-young, ha spiegato stamane alla radio che questi problemi possono essere gestiti ”diplomaticamente”.


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