Sostenibilità
Novità in passerella a Milano. Questa griffe è unaltra cosa
Il mercato equo si allarga agli abiti, confezionati nei paesi poveri e firmati da stilisti italiani. Ecco dove vederli.
Corre voce che Dolce e Gabbana e Versace manderanno degli ?osservatori speciali? per copiare idee, tagli, tessuti. Perché fanno notizia (e anche vendere), gli abiti de Laltrapasserella, la collezione prêt-a-porter estate 2004 di abiti equo e solidali di scena a Milano nel corso di Tuttaunaltracosa, la fiera del mercato equo e solidale ideata da Assobotteghe. La location delle sfilate è insolita: nella cornice del bel giardino del Pontificio istituto missioni estere, in via Mosè Bianchi, si possono infatti ammirare fino a domenica 23 maggio le ultime creazioni di Bibi Russel, degli stilisti di Grameen Uddog, di Immagination e di Craft Link.
Fashion for development è il nome della casa di moda di Bibi Russel che dopo una carriera a Parigi è tornata in Bangladesh per mettere la sua creatività al servizio delle donne tessitrici, e ciò le è valso il titolo di ambasciatrice Unesco. Nei suoi abiti l?european style prende la lucentezza delle sete e la leggerezza delle finissime mussole di cotone.
Sempre bengalesi sono gli artigiani di Grameen Uddog, costola della Grameen Bank di Muhammad Yunus, che sono tornati nei circuiti del mercato vendendo le loro preziose stoffe fatte a mano. Arrivano da Auroville, culla della spiritualità induista, gli originali tessuti in trama di lino, cotone, convivialità induista e creatività latinoamericana che si respira nella maison Immagination.
Una trama di fili di seta invece parte da Craft Link per riannodarsi, dopo decenni di guerra, a un passato armonioso: questo è l?obiettivo del laboratorio artigiano che confeziona le sete color pastello. E come per ogni sfilata che si rispetti, non mancano i costumi da bagno, che arrivano da San Paulo do Brasil, dalle mani di sarti liberatisi dalle grandi firme ma aiutati, nell?anonimato, da una nota stilista che in Italia firma una famosa collezione mare. Un florilegio di colori che prenderà la via delle Botteghe del mondo, grazie alle centrali di importazione Altraqualità e Ravinala. La fiera sarà l?occasione per il primo incontro pubblico del Tavolo nazionale per il cotone biologico ed equosolidale in cui i rappresentanti del fair trade porranno le basi per dar vita alla prima filiera biologica ed equosolidale.
Un settore, quello equo, che è in continua crescita: a oggi ben un milione di famiglie dei Paesi poveri vive grazie al mercato solidale, che può contare su 3mila botteghe e 100mila volontari.
ha collaborato Antonietta Nembri
Info:
22-23 maggio – Tuttaunaltracosa
Pime, via Mosè Bianchi 94 – Milano
Tuttaunaltracosa
La sfida di Dania
Abbigliamento etnico ?vero?, fuori dalla logica dei prezzi altissimi o del prodotto di nicchia. È la scommessa che ha dato vita all?Orlo del Mondo, il marchio ideato dall?associazione Cose dell?altro mondo e fatta propria da Dania Izzi, la stilista che ha ideato la prima collezione primavera-estate realizzata dalla cooperativa vietnamita Craft Link. La Izzi ha detto no allo sfruttamento che sta dietro il mondo della moda, dove “tutto è fatto esternamente e quello che si trova in boutique dal punto di vista della fattura è scadente. Il costo è immotivato anche perché chi lo ha fatto è stato sottopagato . In Vietnam, invece, ho ritrovato un modo di lavorare che qui si è perso. Se non li sfrutti, se ti adegui ai tempi e ai costi giusti del lavoro”.
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