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Notiziario Affari sociali del 29 agosto

Minori stranieri; Il Trentino Alto Adige la regione più accogliente. Pubblicato il decreto sui sistemi di affidamento dei servizi alla persona

di Redazione

Minori stranieri accolti, per i bielorussi il nuovo anno scolastico inizia in Italia Proseguono gli ingressi temporanei in Italia di bambini e ragazzi in arrivo soprattutto dalla Bielorussia. I minori accolti nelle famiglie durante il mese di settembre saranno circa 2.500 e, oltre al soggiorno di risanamento, inizieranno la loro normale attività scolastica grazie alla presenza dei loro insegnanti e accompagnatori, accreditati dalle autorità competenti delle nazioni di provenienza. Le lezioni si terranno in aule messe a disposizione dalle scuole, dalle parrocchie e dalle associazioni che si occupano dell?accoglienza, dopo aver fornito al Comitato per i minori stranieri ? Segreteria minori accolti una documentazione aggiuntiva riguardante l?attività scolastica prevista; infatti anche gli ingressi di accompagnatori, insegnanti ed interpreti devono essere autorizzati dal Comitato.  Oltre alle vacanze salubri, per i ragazzi e i loro docenti il soggiorno in Italia diventa il momento di avvio dell?anno scolastico e un?occasione per un ulteriore arricchimento culturale. I minori stranieri accolti nel 2000 nelle regioni italiane Secondo i dati forniti dal Comitato per i minori stranieri ? Segreteria minori accolti, confrontati con la popolazione residente in Italia al 1° gennaio 2000 (rilevazioni Istat), lo scorso anno la regione che ha accolto temporaneamente il maggior numero di minori stranieri è stato il Trentino Alto Adige (un bambino ogni 501 abitanti). Seguono tre regioni del Centro, quasi a pari merito: la Toscana (1 su 1.130), l?Umbria (1 su 1.150) e le Marche (1.175). Al quinto posto troviamo la Lombardia (un minore ogni 1.240 residenti), a cui si avvicina la Sardegna (1 su 1.299); Piemonte (1 su 1.311), Lazio (1 su 1.339), Val d?Aosta (1.352) e Veneto (1.386) registrano indici di accoglienza abbastanza analoghi. Il ruolo della formazione e della tecnologia nell?inclusione sociale Nel processo di inclusione sociale un ruolo importante è giocato dalla formazione permanente: lo sottolinea il Piano nazionale per l?inclusione sociale 2001, recentemente pubblicato. La società odierna predispone delle strutture tese a sviluppare formazione e conoscenza lungo tutto l?arco dell?esistenza, non solo perché la formazione permanente costituisce un fattore di competitività della forza lavoro, ma è anche un elemento collegato alla qualità della vita e alla coesione sociale. In Italia le risorse stanziate dal Ministero del Lavoro per la formazione continua tra il 1996 e il 2000 arrivano a 1.030 miliardi, concentrandosi in modo prevalente sulla formazione aziendale (802 miliardi), a cui si affiancano 130 miliardi per azioni di sistema e 105 miliardi per la formazione dei formatori. In questo ambito si registra il fenomeno dell?analfabetismo tecnologico, in un mondo in cui le nuove tecnologie modificano il modo di lavorare, di informarsi, di relazionarsi con l?esterno, generando una nuova serie di bisogni di apprendimento. Significativa è la crescita delle famiglie con accesso a Internet: dal 2,3% del ?97 al 18,8% del 2000. Le persone di 10 anni e più che dichiarano di usare Internet almeno qualche volta all?anno sono il 18,1%, ma il dato è ancora nettamente inferiore a quello di molti Paesi europei; anche tra i ragazzi da 11 a 18 anni la quota di coloro che accedono alla rete arriva solo al 28,6%. La casa resta il luogo privilegiato in cui si entra nel web (7,2%); solo il 5,1% si connette da fuori da casa e il 5,8% da entrambi i luoghi. Le regioni del Sud e delle isole presentano percentuali di utilizzo di Internet notevolmente inferiori a quelle del Nord. Il sistema scolastico potrebbe quindi attrezzarsi per permettere, soprattutto ai giovani delle regioni meridionali, di colmare questa lacuna. Terzo Settore, pubblicato il decreto sui sistemi di affidamento dei servizi alla persona È stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 188 del 14 agosto scorso il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 30 marzo 2001. Si tratta dell? ?Atto di indirizzo e coordinamento sui sistemi di affidamento dei servizi alla persona ai sensi dell?art. 5 della legge 8 novembre 2000, n. 328?, che definisce e valorizza il ruolo dei soggetti del terzo settore nella programmazione, progettazione e gestione dei servizi alla persona, cioè del sistema integrato di interventi e servizi sociali. Il provvedimento fornisce indirizzi per la regolazione dei rapporti tra i Comuni e le loro forme associative con i soggetti del terzo settore ai fini dell?affidamento dei servizi previsti dalla legge n. 328 del 2000. Per l?erogazione dei servizi e degli interventi, i comuni dovranno predisporre – d?intesa con l?azienda USL nel caso di interventi socio-sanitari integrati – progetti individuali di assistenza e l?erogazione di interventi nell?ambito di percorsi assistenziali attivi per l?integrazione o la reintegrazione sociale. Inoltre le regioni e i comuni dovranno promuovere, in collaborazione con gli organismi rappresentativi del terzo settore, azioni di sostegno e qualificazione dei soggetti del terzo settore mediante politiche formative, fiscali e interventi per l?accesso agevolato al credito e ai fondi europei. Adozioni internazionali, la Commissione incontra i rappresentanti delle Autorità centrali di 5 Paesi È fissato per il prossimo 6 settembre a Roma l?incontro tra la Commissione per le adozioni internazionali e alcuni rappresentanti delle Autorità centrali di cinque Paesi: Albania, Bulgaria, Ucraina per l?Europa, Colombia e Perù per l?America Latina. Durante la riunione, che sarà presieduta dalla presidente della Commissione Carmela Cavallo, si discuteranno i problemi relativi all?accoglienza dei minori adottati; inoltre verranno prese in esame la semplificazione delle attuali procedure ed eventuali convenzioni bilaterali da stipulare in futuro. Minori, un seminario a Firenze in vista della sessione Onu su infanzia e adolescenza In vista della sessione speciale dell?Assemblea generale delle Nazioni Unite dedicata all?infanzia e all?adolescenza, in programma a New York dal 19 al 21 settembre, si svolgerà presso l?Istituto degli Innocenti a Firenze il seminario sui diritti dell?infanzia e dell?adolescenza sul tema ?Yes for children?, nome del manifesto in cui vengono sintetizzati i dieci punti fondamentali per dire ?sì? ai diritti di tutti i bambini. L?iniziativa, sostenuta dal Centro nazionale di documentazione e analisi per l?infanzia e l?adolescenza, è promossa e coordinata da Unicef e Pidida, il coordinamento nazionale ?Per i diritti dell?infanzia e dell?adolescenza? formato nel nostro Paese da circa 40 associazioni e organizzazioni non governative che hanno come obiettivo primario la difesa dei diritti dei bambini in Italia e nei Paesi in via di sviluppo. Al seminario ? che consisterà soprattutto in gruppi di lavoro a porte chiuse – parteciperanno circa 50 ragazze e ragazzi tra i 12 e i 17 anni provenienti da tutta Italia e membri di Amnesty International, Associazione Noi Ragazzi Del Mondo, Agesci, Arciragazzi, Legambiente, OVCI, Unicef-Italia. Interverranno anche alcuni adulti facilitatori, scelti d?intesa tra le organizzazioni promotrici, e i rappresentanti del Dipartimento delle politiche sociali e previdenziali, dei ministeri della Pubblica istruzione e Affari esteri. I lavori sono finalizzati all?elaborazione di un documento da consegnare alla Sessione speciale e la selezione dei ragazzi che parteciperanno al Children?s Forum (previsto sempre a New York dal 16 al 18 settembre) e alla Sessione speciale, ma anche individuare le possibili prospettive future di questi incontri e attività. Il 4 settembre, alle 14.30, si terrà un incontro pubblico durante il quale i ragazzi presenteranno il documento da loro elaborato, che verrà poi consegnato all?Onu.


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