Famiglia

Notiziario Affari sociali del 27 agosto

Abbandono scolastico: il 5% non termina le medie

di Redazione

Il progetto ?Ilir? per i bambini non vedenti di Valona Un progetto che continua, quello voluto dall?Agimi per l?alfabetizzazione Braille e la socializzazione dei bambini ciechi di Valona e del distretto. Nella sua ultima relazione la ?Seniores Italia?, che è inviata dal Dpsp a verificare periodicamente l?andamento degli interventi umanitari a favore dell?Albania, è partita per una missione che prevedeva la raccolta di elementi utili per una valutazione ?ex post? del progetto ?Ilir?, conclusosi a fine giugno del 2000. Il progetto prosegue le sue attività avviate nel 1998 con un finanziamento del Dipartimento e ora finanziate da donatori privati tramite Agimi Italia. È stata aperta una nuova sede più consona alle attività previste e sono stati accolti 5 nuovi bambini, provenienti dalla zona di Fier. In totale i giovani ciechi ospitati e seguiti dal Centro di Valona sono 15. Il personale formato durante la fase del finanziamento Dpsp è tuttora presente. Le insegnanti si sono dichiarate disponibili a trasmettere quanto appreso ad altro personale che deve essere formato per un altro Centro in programma in un?altra città (Elbasan – Korça). L?équipe albanese può essere ritenuta autosufficiente; continuano peraltro le visite dall?Italia di personale specifico inviato dall?Agimi o in diretto contatto con il reparto di oculistica dell?Ospedale di Valona e il sostegno dell?équipe psicopedagogica italiana. La permanenza della dispersione scolastica fra i minori L?aumento della partecipazione al sistema scolastico non deve far dimenticare la permanenza del fenomeno della dispersione scolastica, che crea?gravi zone d?ombra, che in alcuni casi si stanno addirittura ampliando?, come rileva l?Isfol nel Rapporto del ?99. Lo ricorda il Rapporto 2001 sulla condizione dell?infanzia e dell?adolescenza in Italia. Dalla lettura dei dati Istat, dalla loro elaborazione e analisi a cura dei rapporti nazionali dell?Isfol, del Censis, e da documenti dello stesso Ministero della Pubblica Istruzione, emerge che da tempo in Italia circa il 5% dei ragazzi non riesce a completare il percorso di scuola media: una percentuale che aumenta in alcune aree del Paese particolarmente degradate. Circa l?11,8% degli alunni esce dal sistema scolastico dopo il primo anno di corso di scuola secondaria superiore; nel caso degli Istituti Professionali si arriva al 17,1%. Restano forti condizionamenti sociali e culturali sui percorsi di studio e formazione: una ricerca dell?Isfol del ?99 – compiuta su un campione nazionale di 2500 giovani di 21 anni – evidenzia il peso dei fattori culturali familiari nel percorso scolastico. Ad esempio, bocciature, irregolarità di percorso, assistenza nelle scelte, evidenziano l?influenza della condizione culturale familiare sui percorsi di studio giovanili. Inoltre emerge un preoccupante aumento del tasso di disoccupazione dei giovani tra i 15 e i 19 anni: un fenomeno particolarmente grave sia perché colpisce una popolazione giovanile debole sul mercato del lavoro, in quanto sprovvista di adeguato titolo di studio e di qualificazione professionale, sia perché avviene in contrasto con la più generale tendenza complessiva alla diminuzione della disoccupazione giovanile. I giovani e l?abbandono scolastico ?Interruzione della frequenza scolastica prima di aver concluso gli anni di frequenza obbligatoria?: così viene definito l?abbandono scolastico dal Rapporto 2001 sulla condizione dell?infanzia e dell?adolescenza in Italia. Un fenomeno del tutto marginale alle elementari statali, dove anche nell?anno scolastico 1998/1999 è rimasto fermo allo 0,08%, pari a 8 alunni su 10mila. Tradotto in cifre assolute, questo valore indica poco più di 2mila alunni che non possono essere valutati in quanto hanno abbandonato l?anno scolastico prima che finisse. Alle medie statali l?abbandono, anche se è rimasto allo stesso livello dell?anno precedente, è almeno 10 volte superiore a quello che si registra alle elementari statali: la percentuale dello 0,9% è pari a 9 alunni su 1.000 che non arrivano alla fine dell?anno scolastico, per un totale di circa 16mila alunni. Il fenomeno è localizzato soprattutto in alcune regioni: Sicilia, Campania, Puglia e Calabria.  Per quanto riguarda le scuole superiori, parlando più propriamente di interruzione di frequenza si rileva come l?indicatore sia in diminuzione, essendo passato dall?8,2% dell?anno scolastico 1993/94 al 7,3% (7,3 studenti su 100 che abbandonano gli studi prima della fine dell?anno scolastico) dell?anno scolastico 1996/97, ma ancora particolarmente forte (circa il 12%) nel primo anno, che segna il passaggio dal ciclo dell?obbligo a quello post-obbligo: un indicatore delle difficoltà d?impatto, per gli studenti che vengono dalle medie, con un nuovo sistema didattico.


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