Famiglia

Notiziario Affari sociali del 14 settembre

Nel 2000 sono stati 1128 i minori tossicodipendenti

di Redazione

Droga, i minori tossicodipendenti e i servizi della Giustizia minorile Nel corso del 2000 sono stati 1.128 i minori con problemi di assunzione di sostanze stupefacenti e con esperienza d?uso di droghe transitati nei Servizi della Giustizia Minorile (centri di prima accoglienza, istituti penali per minorenni, uffici di servizio sociale per minorenni e comunità). La maggioranza dei minori (75%) è di nazionalità italiana, mentre i ragazzi stranieri provengono soprattutto dal Nord-Africa (Marocco e Algeria in particolare) e dai Paesi dell?Est Europeo, come Albania e Jugoslavia. Prevalgono i maschi tra i 16 e i 17 anni. Lo rileva la Relazione annuale al Parlamento sullo stato delle tossicodipendenze in Italia. Tra i reati commessi, come per il totale dei minori entrati nel circuito penale, prevalgono quelli contro il patrimonio (soprattutto furto aggravato e rapina), l?economia e la fede pubblica. Con la differenza che le violazioni della legge in materia di stupefacenti hanno un?incidenza maggiore sul totale dei reati. La principale sostanza assunta risulta la ?cannabis?; seguono a distanza cocaina e oppiacei. Sono stati segnalati casi di assunzione di nuove droghe, ma il dato potrebbe essere sottostimato. Tra i minori prevalgono gli assuntori occasionali; però è rilevante anche il numero dei tossicodipendenti che in oltre il 50% dei casi assumevano oppiacei. Nell?anno 2000, l?incidenza dei minori sul totale degli assuntori di sostanze stupefacenti risulta del 10,3%, quindi in diminuzione rispetto agli anni precedenti (12,4% nel ?97, 11% nel 1998 e 10,7% nel ?99). Nella maggioranza dei casi la modalità con cui si rileva la condizione di tossicodipendente è la dichiarazione volontaria; numerosi anche gli accertamenti tramite visita medica; meno frequenti le segnalazioni da parte della famiglia o di centri esterni. L?intervento dei servizi nei confronti dei minori è soprattutto di tipo psicologico e/o di sostegno; l?intervento farmacologico è rivolto in modo particolare a chi assume oppiacei. Il rapporto tra tossicodipendenza e sieropositività Riguardo alla prevalenza della sieropositività all?Hiv nei tossicodipendenti in trattamento presso i SerT, si è registrato un andamento decrescente di lungo periodo: secondo i dati riportati dalla Relazione annuale al Parlamento sullo stato delle tossicodipendenze in Italia, a livello nazionale si è passati da una prevalenza di 28,8% del ?91 al valore del 15,2% del 1999. Nel 2000, di contro, si ha un dato che indica un arresto del decremento (15,8%): un cambiamento che si osserva anche negli utenti già in carico. Inoltre è evidente una forte variabilità territoriale della prevalenza dell?infezione da Hiv durante lo scorso anno: si notano alcune regioni con percentuali di positività molto al di sopra del valore nazionale (Emilia-Romagna 32,8%; Sardegna 29,7%; provincia autonoma di Bolzano 28,6%; Lombardia 27,8%), mentre in altre meno del 5% degli utenti testati risulta positivo (Valle d?Aosta 3%; Umbria 4,6%; Molise 4,9%; Campania 2,3%). L? ?anzianità? dell?utenza (quindi indirettamente l?età, dato che i nuovi utenti sono mediamente più giovani) e il sesso rappresentano fattori importanti di discriminazione. La proporzione di persone infette è più bassa nei nuovi ingressi di sesso maschile e più elevata nei vecchi utenti di sesso femminile. Le differenze riscontrate trovavano una possibile spiegazione nella minore durata dell?esposizione dei tossicodipendenti più giovani al rischio di infezione da Hiv, perché hanno presumibilmente una storia più breve di droga, e/ o nella modifica progressiva dei comportamenti soprattutto di coloro che, avendo iniziato a far uso di droga per via endovenosa a partire dalla seconda metà degli anni Ottanta, hanno potuto fruire di una maggiore informazione sul rischio di infezione da Hiv. A Tirana un centro per l?imprenditoria delle donne albanesi A Tirana proseguirà fino al 2002 il progetto ?Donne &…?, un centro per la socialità e l?imprenditoria femminile voluto dall?Arcs e dal Forum indipendente delle donne albanesi (Fida) ha svolto negli ultimi anni un ruolo importante nel promuovere l?organizzazione delle donne in campo sociale, politico, culturale ed economico. All?interno dello scambio tra forze civili albanesi e italiane, con il sostegno dell?Arcs il Forum ha creato nel ?98 la ?Casa delle Donne?, uno spazio pubblico di attività e servizi nella capitale. ?Donne &…? è la prosecuzione delle attività avviate nel giugno 1998, in particolare nei settori dello sviluppo socio-economico e culturale della comunicazione, documentazione e informazione della componente femminile della popolazione. Le attività vanno dalla formazione professionale alla promozione di microimprese sociali per la produzione di attività e servizi socio-culturali.  Nella seconda fase del progetto sono previsti la formazione all?imprenditorialità attraverso corsi sulla gestione d?impresa sociale; la realizzazione della rivista ?Teuta? e la pubblicazione di materiali sulla condizione femminile; il potenziamento delle attività di sostegno e consulenza a donne in condizioni di vulnerabilità socio-economica, attraverso la costituzione di uno sportello informativo e il rafforzamento della biblioteca.


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