Volontariato

Notiziario Affari sociali del 13 giugno

Gli immigrati sempre più integrati nel sistema sanitario nazionale, ma per loro tempi d'attesa esagerati

di Redazione

Gli immigrati sempre più integrati nel sistema sanitario nazionale La maggior parte degli immigrati è integrata nella società italiana, almeno per quanto riguarda l?assistenza sanitaria. Secondo l?indagine ?La qualità della vita delle famiglie immigrate in Italia?, del Dipartimento per gli Affari Sociali, svolta su un campione di 230 persone, l?88,2 per cento degli intervistati ha dichiarato di essere iscritta al Servizio Sanitario nazionale. Inoltre lo stesso numero ha scelto il medico di base. Con quest?ultimo il 51,7 per cento delle famiglie dice di avere un buon rapporto, normale per il 27,4 per cento. Tra  i tipi di prestazioni sanitarie richieste dagli immigrati, spicca il ricorso al medico generico (46 per cento) e l?acquisto di medicinali (11, 4 per cento). Alta è anche la percentuale dell?utilizzo del pronto soccorso (8,5 per cento), questo, secondo le affermazioni degli intervistati, per ovviare alle lunghe attese per le visite specialistiche. Pochissimi gli immigrati che ricorrono alle strutture specialistiche private (0,5 per cento).  Tempi d?attesa e la lingua sono gli ostacoli più grandi per il ricorso alla Sanità Pubblica per gli immigrati Lunghi tempi d?attesa e la lingua diversa sono le maggiori difficoltà incontrate dagli immigrati nel rivolgersi al servizio sanitario pubblico.  E? quanto riporta l?indagine ?La qualità della vita delle famiglie immigrate in Italia?, del Dipartimento per gli Affari Sociali, svolta su un campione di 230 persone. Il 16 per cento degli intervistati ha infatti dichiarato che l?ostacolo maggiore per il ricorso alla Sanità sono le liste d?attesa. Per il 4,6 per cento (17,4 per cento per gli immigrati residenti in Italia da meno di tre anni) invece è la non conoscenza della lingua italiana, o dell?inglese da parte degli operatori sanitari. Dato confortante è che il 64,2 per cento ha affermato di non avere problemi di sorta col sistema sanitario nazionale. La difficoltà più importante nell?accedere ai servizi all?arrivo in Italia è invece la mancanza di soldi e documenti (13,2 per cento).


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