Mondo

Notiziario Affari sociali del 10 settembre

Adozioni internazionali, la Commissione ha incontrato i rappresentanti delle Autorità centrali di 6 Paesi

di Redazione

Adozioni internazionali, la Commissione ha incontrato i rappresentanti delle Autorità centrali di 6 Paesi La Commissione per le adozioni internazionali ha incontrato nei giorni scorsi ? prima a Folgarida e poi a Roma – alcuni rappresentanti delle Autorità centrali di cinque Paesi: Albania, Bulgaria, Ucraina per l?Europa, Colombia e Perù per l?America Latina. La Russia ha partecipato soltanto alle riunioni di Folgarida, dove si è svolto il convegno annuale promosso dall?associazione Amici dei Bambini. ?Solo con il Perù la Commissione ha già stipulato accordi bilaterali; per quanto riguarda l?Ucraina è già stata stesa una bozza degli accordi in corso?, riferisce la presidente Carmela Cavallo, che traccia un bilancio positivo della visita delle Autorità straniere. Nel confronto reciproco ?questi Paesi ci hanno manifestato la loro perplessità sui nostri decreti d?idoneità per alcune limitazioni: ad esempio il bambino da adottare non può avere più di 3 anni d?età e non deve essere malato?.  Inoltre i rappresentanti delle Autorità centrali sono interessati a conoscere i percorsi formativi compiuti dalle coppie che decidono di adottare un minore dei loro Paesi e come vengono seguite le fasi post-adottive. ?I servizi ? prosegue la presidente Cavallo ? devono riferire sulla bontà delle adozioni fino al raggiungimento della maggiore età dei bambini?. I 6 Paesi auspicano relazioni sulle coppie adottanti meno brevi e concise, che approfondiscano ?il rapporto tra i coniugi e con il contesto allargato di appartenenza?; tuttavia sia il Tribunale dei minorenni di Roma che le Asl romane e di alcune città del Nord Italia – visitati dalla delegazione ? hanno dichiarato che nel nostro Paese difficilmente di può individuare l?esistenza di un contesto allargato. La Commissione per le adozioni internazionali finanzierà la formazione degli operatori all?estero Dal recente incontro con alcuni rappresentanti delle Autorità centrali di Albania, Bulgaria, Ucraina, Russia, Colombia e Perù è scaturito per la Commissione per le adozioni internazionali un significativo scambio di esperienze.  Alla richiesta dei 6 Paesi di essere sostenuti con progetti di sussidiarietà per la formazione in loco, la Commissione ha risposto impegnandosi nel finanziamento della formazione di operatori qualificati, confermando la scelta di collaborare in modo sempre più fattivo e integrato con le nazioni da cui provengono i bambini adottati in Italia. Durante la loro visita, il 6 e 7 settembre, i 6 Paesi hanno notato la preparazione dei servizi italiani, consultati dalle coppie adottanti per affrontare i problemi anche nel post-adozione: un percorso di accompagnamento che dovrebbe individuare tempestivamente le risorse e le capacità di ogni coppia, per realizzare sempre al meglio il bene del minore. Inclusione sociale, le politiche a favore della infanzia e dell?adolescenza Gli interventi a sostegno dei minori in situazione di disagio ? da quello definito ?di tipo evolutivo? alle autentiche situazioni di disadattamento ? sono illustrati nel Piano nazionale d?inclusione sociale 2001 recentemente discusso a Bruxelles durante un incontro bilaterale tra la delegazione italiana e quella europea. Il Governo italiano si propone come obiettivi fondamentali ?l?attivazione di forme di partecipazione degli adolescenti alla vita del loro contesto sociale e territoriale di riferimento attraverso la collaborazione eventuale degli istituti scolastici?; la creazione di spazi ?protetti? di socializzazione e per il tempo libero; si auspica inoltre di estendere il ricorso a forme di affidamento familiare come alternativa alla istituzionalizzazione e più efficace risposta a situazioni di grave disagio familiare; si dovrebbe infine incentivare la realizzazione di strutture di accoglienza per minori a carattere familiare. Lo strumento principale per costruire e rafforzare le politiche per i minori è il ?Piano di intervento per l?infanzia e l?adolescenza?, secondo una logica d?intervento che mira a realizzare un effettivo partenariato sociale e istituzionale attraverso il principio di sussidiarietà, valorizzando le potenzialità provenienti sia dalle organizzazioni del privato non profit che dalle famiglie. In particolare, si prevedono servizi di tipo prescolastico e per la prima infanzia, potenziamento della rete scarsa di nidi di infanzia e di servizi collegati; luoghi di gioco guidato per favorire socializzazione, tolleranza, cultura del rispetto e della solidarietà; sostegno psicologico e sociale per nuclei familiari a rischio di violenze e maltrattamenti; servizi di cura e di recupero psico-sociale, di sostegno per i minori vittime di abusi e maltrattamenti; percorsi sperimentali di formazione e inserimento lavorativo soprattutto per i giovani con rischio di devianza. Inoltre con l?evoluzione del fenomeno migratorio negli anni ?90, accanto al problema dell?alfabetizzazione degli adulti si pone quello dell?inserimento dei minori stranieri nelle scuole. Il testo unico sull?immigrazione ha recepito il principio per cui la scuola dell?obbligo deve essere considerata un diritto/dovere per tutti i minori stranieri, a prescindere dalla regolarità del soggiorno dei genitori, ma ha ribadito anche l?importanza dell?educazione interculturale e della ?uguaglianza delle differenze?.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA