Una crociera di cui si conoscano il porto di partenza e la meta d’arrivo ma non siano pianificate a puntino le tappe intermedie. Un anno scolastico. Ecco i due termini di un’equazione possibile, che si annodano nel cuore di un momento sempre uguale ma ogni volta diverso, come il 10, l’11, il 12 settembre o altra data ancora che, in ogni italico dove, sta per dare il via a un nuovo anno di scuola.
Mincio
Domani vado sul Mincio,
quindi domani comincio.
Sì, comincio ad andare sul fiume
con un battello leggero come le piume.
Domani ci andrò con due classi
a fare grandi guerre di sassi.
Domani sul battello navigheremo
e poi Mantova visiteremo.
Domani mangeremo a mezzogiorno
per avere energia fino al ritorno.
Domani, quando a casa torneremo
Speriamo che il bel giorno ricorderemo.
Farcisi traghettare dall’allegro vettore di questo testo veloce, fiorito in una prima media il mattino di qualche mese fa, in risposta estemporanea al mio invito a scrivere una breve composizione poetica, scegliendone in totale libertà l’argomento.
Chiedere in prestito ad una fantasia undicenne queste parole fresche e scattanti per dare il benvenuto al nuovo anno di scuola e scivolarci dentro tutti, alunni e prof., come la barchetta leggera su un fiume appena fuori Mantova.
Si può?
Io dico di sì, con la stessa evidente sorpresa con cui ho fotografato, prima ancora che fossero raggiunti, un ponte inatteso tra la geografia di luoghi da vivere e la poesia! Prima ancora di entrare nello scenario bucolico di acque fluviali e palustri, nella natura spettacolare di fiori di loto e cicogne del Mincio.
La spedita agilità della piccola imbarcazione e delle parole nel testo hanno il ritmo che mi piacerà dare a questi nuovi giorni di scuola, con tutte le tappe dove mi farà sostare, un po’ qua un po’ là, la bella curiosità dei miei alunni adolescenti.
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