Famiglia
Norma Rangeri, sottoscriviamo
Gli stessi quotidiani che sindignano per lagguato mediatico a Sircana sono i cavalieri del gossip, gli apprendisti stregoni di...
«Abbiamo le foto, voi non potete vederle», così il sabato. «Ecco la vera storia delle foto di Sircana», la domenica. «Hanno pagato per far sparire le foto», il lunedì. «I misteri delle foto comprate e nascoste», di martedì. La campagna de Il Giornale di Maurizio Belpietro, l?unico giornale italiano che ha pubblicato subito il nome del ?colpevole?, nome accluso negli atti dell?inchiesta di Potenza su Vallettopoli ma non nel rinvio a giudizio del Gip, è stata pressante, asfissiante, martellante. Nel mirino il portavoce di Prodi e del governo, Silvio Sircana, nominato a tale incarico con tanto di decreto ministeriale. Per ora, a dire la verità, Sircana non si dimette, e scrive una lettera al quotidiano La Stampa per spiegare la sua posizione, «facendo chiarezza su ciò che è successo». Quanto resisterà, ancora, ci si chiede. Di certo, come ha scritto Riccardo Barenghi su La Stampa, che ha difeso i diritti di Sircana, «chi invece al suo posto non dovrebbe restare è un personaggio che ricopre un altro ruolo delicato, ossia il Garante per la privacy: s?è svegliato solo al momento giusto (per lui), quando sotto tiro è finito un politico». Tra foto (di Sircana) comperate dal settimanale Oggi per una cifra fuori mercato e tenute nel cassetto forse per ?proteggere? l?uomo del premier, che con il management di Rcs ha ottimi rapporti, e ambiguità de Il Corriere della Sera, che ha fatto per tre giorni la parte del fesso in commedia, il problema è che è l?informazione tutta ad essere la vera, grande malata. Lo scriveva Norma Rangeri su il manifesto: «Gli stessi quotidiani che s?indignano per l?agguato mediatico a Sircana sono i cavalieri del gossip, gli apprendisti stregoni di una deriva che ha accompagnato, promosso, condiviso la sorte della politica spettacolo negli ultimi quindici anni. E piangono lacrime bugiarde, invocando una privacy usata come concime per le edicole». Sottoscriviamo.
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