Formazione

Nordcorea: conclusi colloqui su armi nucleari

Pochi i risultati concreti

di Paolo Manzo

I colloqui a sei sulla crisi nordcoreana si sono conclusi oggi a Pechino con l’impegno delle parti di rivedersi fra due mesi. Una data esatta non e’ stata ancora fissata, anche se tutti i partecipanti -Corea del Nord e del Sud, Stati Uniti, Cina, Russia e Giappone- si sono espressi a favore di una soluzione diplomatica e di una penisola coreana libera da armi nucleari. La Cina, paese ospite, ha riferito che i colloqui sono stati ”un’aperto scambio di opinioni, nel quale le controversie sono state diplomaticamente discusse”. Pyongyang ha presentato oggi una proposta per la soluzione della crisi e la fine del suo programma nucleare. A quanto riferisce l’agenzia di stato nordcoreano Kcna, il pacchetto comprende un patto di non aggressione con gli Stati Uniti, relazioni diplomatiche ed economiche con Giappone e Corea del sud e il completamento di due reattori nucleari ad uso civile. In cambio la Corea del Nord non produrra’ armi nucleari, permettera’ ispezioni internazionali agli impianti e non esportera’ piu’ missili. Gli Stati Uniti continuano a insistere che prima di tutto la Corea del Nord deve rinunciare al proprio programma nucleare e, Pyongyang, tramite la Kcna, accusa Washington di aver cercato di minare l’incontro a sei con il suo atteggiamento ostile verso la Corea del Nord. Nessun osservatore si aspettava che i tre giorni di colloqui a sei potessero condurre ad una svolta nella crisi nucleare nordcoreana scoppiata lo scorso ottobre. Si puntava a concludere l’incontro con l’impegno a rivedersi, come e’ ineffetti accaduto. ”I colloqui hanno visto progressi, ma anche differenze, ma tutte le parti pensano siano stati positivi”, ha riassunto diplomaticamente il vice ministro degli Esteri cinese Wang Yi. Durante i colloqui non sono mancati i momenti di tensione. Il delegato di Pyongyang, il vice ministro degli Esteri Kim Yong Il, che pure si e’ detto a favore di una penisola coreana denuclearizzata, ha minacciato ieri di fare del suo paese una potenza nucleare e di testare una bomba A nel prossimo futuro per provare questa intenzione. Gli Stati Uniti hanno per ora reagito con prudenza a tale affermazione. ”La Corea del Nord ha una lunga storia di dichiarazioni incendiarie che la portano all’isolamento dal resto del mondo”, ha detto ieri la portavoce della Casa Bianca Claire Buchan.


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