Famiglia
Nord – Sud, sfida aperta
Sarà una primavera di fuoco. La madre di tutte le battaglie? La spartizione geografica dei fondi e il bilanciamento fra associazioni ed enti pubblici
di Redazione
C?è già chi l?ha battezzata primavera di fuoco. Nella prima metà dell?anno il servizio civile vivrà un passaggio fondamentale. Due le questioni sul tappeto: il rapporto di forze fra enti pubblici e associazioni e il peso specifico delle Regioni nel sistema nazionale. Sullo sfondo il braccio di ferro Nord- Sud.
Come fa notare la Conferenza nazionale degli enti di servizio civile, quest?anno per la prima volta si invertirà il trend che dal 2001 ha visto crescere il numero dei volontari da 181 ai 45.175 del 2005 e ai circa 53mila del 2006. Il budget 2007 prevede invece uno stanziamento di 257 milioni sufficiente ad avviare solo 48mila giovani. La cinghia si stringe proprio nel momento in cui le Regioni sono chiamate ad avere un ruolo di primo piano. Le sedi regionali dell?Ufficio nazionale stanno aprendo i battenti proprio in questi giorni. Ma non basta. Gli enti locali rivendicano una gestione del fondo più prossima alle periferie. Attualmente i tre quarti delle risorse sono gestiti da Roma e impiegati con gli enti iscritti all?albo nazionale. La levata di scudi, per ora silenziosa, delle Regioni modificherà, secondo alcuni osservatori, gli attuali equilibri. La loro quota si potrebbe stabilizzare infatti fra il 30 e il 40%.
Una soluzione indigesta a molti. Fra questi la Cnesc che, in rappresentanza di 17 fra le maggiori sigle nazionali, ha fatto sapere di considerare uno sperpero di risorse l?apertura di 20 uffici regionali: «Alcuni enti Regione si troverebbero a gestire un numero di giovani relativamente basso». E ancora: «A fronte di poche Regioni che avrebbero poco più di mille giovani, ce ne sarebbero molte che non arriverebbero a 500», si legge in una nota che si conclude con la richiesta al ministero della Solidarietà sociale «di aprire un tavolo politico». Tanto più che la mancata esposizione delle Regioni nella battaglia per ottenere più fondi in Finanziaria non è passata inosservata. Il versante delle associazioni quindi, a fronte di un assenteismo così evidente, mal sopporterebbe un incremento dei progetti affidati ad enti pubblici che oggi coprono circa il 57% degli accreditamenti.
A gettare benzina sul fuoco si sta consumando anche la spaccatura, questa volta geografica, fra enti e associazioni del Nord ed enti e associazioni del Mezzogiorno. La miccia è stata l?annuncio del programma ad hoc su Napoli dove saranno inviati oltre 2mila volontari. Un?iniziativa che aumenterà il peso del Centro-Sud che oggi impegna quasi 8 volontari su 10. Gli enti e le Regioni del Nord pretenderebbero dunque una parità di trattamento e puntano l?indice su casi – piuttosto frequenti – come quello del Comune siciliano di Caccamo, 8.500 abitanti, dove il rapporto fra volontari e cittadini è di 1 a 120, e che se riportato a livello nazionale equivarrebbe a un esercito di 400mila ragazzi in servizio civile. Proprio il Giornale di Sicilia del 23 novembre scorso riportava le dichiarazioni del sindaco del centro palermitano che annoverava i volontari in servizio civile fra gli addetti del Comune. Se sotto Roma la linea che separa volontariato e lavoro è molto sottile, storicamente le strutture del Nord faticano a coprire tutti i posti disponibili. La partita è aperta.
Calendario
Il 15 dicembre 2007 si celebrerà la Giornata nazionale dei volontari in servizio civile
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