Non profit

Non vincere, ma convincere

Un lettore ci scrive una bellissima lettera al termine del Forum Sociale Europeo.

di Riccardo Bonacina

In uno degli interventi più interessanti che ho ascoltato al Forum sociale, un catalano ha raccontato la sua esperienza nel movimento per la difesa del fiume Ebro, un piccolo movimento che si batte per difendere una larga zona di costa mediterranea della Spagna dall?urbanizzazione selvaggia, che il governo ha progettato e che l?Unione Europea dovrebbe finanziare. E nel semplice racconto di questa esperienza, fatta di pochi successi e di grandi difficoltà, si è potuta leggere una grande umiltà e una grande forza: «Noi non possiamo vincere, siamo pochi, ma possiamo convincere, questo sì, che la nostra proposta sia la migliore. E questo riusciamo a farlo, e per noi convincere è già vincere». Qui sta la forza e il senso del nostro lavoro, che non punta a far sopraffare un?idea su un?altra, ma rifiuta i giochi di forza e cerca di convincere e di persuadere: «dobbiamo parlare a chi non è qui, e convincerlo che vogliamo costruire un mondo migliore anche per lui», ha detto Sabina Siniscalchi, di Manitese, intervenendo.Non vincere, ma convincere e persuadere, rappresenta anche la sintesi di una forma di lotta, quella nonviolenta, che fà della forza della verità, e non della forza delle armi, il suo cardine. La competizione che pervade la nostra società, producendo vincenti, sempre meno, e perdenti, sempre di più, trova il suo apice proprio nella guerra. Alla fine si fanno i bilanci, tutti positivi, di questo Forum sociale europeo, e si parla di un movimento maturo, che propone contenuti importanti da discutere. La grande maturità sta sicuramente nella capacità di avere finalmente dimostrato la sua pacificità, ma a mio avviso i contenuti espressi rimangono importanti al di là di questa pur fondamentale condizione, che anzi è chiamata a evolvere in forme concretamente nonviolente per divenire più incisiva e convincente. Ora godiamoci questa ebrezza, ricordandoci però che la nostra sobrietà ci impone di camminare guardando lontano ma con i piedi per terra, perché costruire un mondo nuovo richiede pazienza, intelligenza, forza, e oggi ancora più responsabilità. Marco Servettini Carissimo Marco, la tua lunga lettera (perciò ho dovuto tagliarla) è centratissima. Tra i molti messaggi che abbiamo ricevuto dopo il Social forum di Firenze, la tua testimonianza e lettura mi sono sembrate davvero le più appropriate. E lo slogan che lanci: «Non vincere, ma convincere», mi sembra davvero una bella parola d?ordine. Uno sguardo che speriamo sia recepito anche da qualche capetto o caporione del movimento dei movimenti.


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