Mondo

Non solo mimose

Iniziative e proposte per celebrare la Festa della Donna senza dimenticare, per esempio, i diritti delle bambine nei Pvs. Occhi puntati a tutti i diritti: dalla salute, all'istruzione, alle pari opportunità

di Antonietta Nembri

C’è un giorno dell’anno in cui tutti, o quasi, si ricordano delle donne. Il pericolo è che l’unico segno siano le mimose vendute ai semafori da ambulanti abusivi, o un proliferare di convegni e manifestazioni che spente le luci e riposti i microfoni non riecheggiano più per un anno intero.
Eppure l’8 marzo per non essere ridotto a una delle tante ricorrenze laiche che infarciscono ormai i calendari può essere declinato in un altro modo. Può essere il punto di partenza di una serie di iniziative, campagne, raccolte fondi, riflessioni che non si fermano a una giornata, ma guardano lontano.

Da alcuni anni Associazione italiana sclerosi multipla propone di celebrare l’8 marzo con la Gardenia dell’Aism, un modo per sostenere la ricerca su una malattia che colpisce soprattutto le donne. Oggi sono 43mila le donne colpite da Sm, su 65mila persone malate in Italia. I fondi raccolti con le gardenie, che i volontari di Aism porteranno in 3mila piazze italiane (venerdì 8 sabato 9 e domenica 10 marzo) contribuiranno agli studi sulle cause della malattia e alla ricerca di una cura risolutiva, come pure per migliorare la qualità della vita delle persone colpite. L’associazione ha anche un gruppo “Donne oltre”: donne che sostengono l’Aism nella lotta alla sclerosi multipla. Fino al 10 marzo attivo anche l'sms solidale 45509

L’ong Intervita vuole ricordare tutte le donne, le bambine e le adolescenti che vedono i propri diritti calpestati, in particolare nel sud del mondo dove per l’altra metà del cielo è difficile, se non impossibile accedere alla formazione scolastica, partecipare alla vita sociale. Intervita del resto sta realizzando in Benin un progetto di sensibilizzazione per contrastare le molestie sessuali di cui sono vittime le studentesse rivolto a studenti e insegnanti. Sono in programma una serie di conferenze dal titolo “Molestie sessuali in ambito scolastico: manifestazioni, conseguenze, prevenzione e repressione”. Attraverso di esse si rompe il silenzio su un tema assai delicato. Per contribuire alla realizzazione del progetto si può visitare il sito www.intervita.it

Guarda all’Africa anche Coopi con il progetto “D come sviluppo” che supporta e rinforza i diritti di proprietà, relativi alla casa e alla terra, e di istruzione delle donne in Sierra Leone. Beneficiarie dirette dell’azione, nei distretti di Kono, Kailahun, Koinadugu e Western Area, sono 2.500 donne semi-analfabete vittime o a rischio di violazioni di diritti di proprietà; 6.800 uomini e donne designati dalle comunità; 125 leader delle comunità. Il progetto è realizzato in consorzio con Oxfam GB Sierra Leone, Sierra Leone Youth Empowerment Organisation e Forum for African Women Educationalists (Fawe) e prevede la creazione di gruppi a livello comunitario e reti di donne a livello nazionale. Per conoscere il progetto oltre che visitare il sito di Coopi  si può visitare, dall’8 all’11 marzo, a Bologna al Cosmoprof, la mostra fotografica di Elgon sui progetti per le donne in Sierra Leone, con foto di Mattia Zoppellaro, dal titolo “Noi, regine d’Africa”.

Nella giornata della festa della donna prende il via anche la campagna di Green Cross Italia “Ibisco, un fiore per l’Africa” che vede accanto alla ong l’azienda L’Erbolario che ha l’obiettivo di migliorare il futuro delle donne del Senegal offrendo loro maggiori opportunità lavorative, un progetto che durerà tre anni. Diverse le organizzazioni, del resto che lanciano i loro progetti a favore delle donne e delle bambine nel sud del mondo: per favorire il loro diritto allo studio e alla salute, Aidos invita comprare libri nella giornata dell’8 marzo alle librerie Feltrinelli per la scolarizzazione delle bambine indiane, partner nel progetto per le mamme in Burkina Faso è Coop Adriatica, mentre le clienti di Promod potranno scegliere il progetto da sostenere. Terre des Hommes rilancia in occasione dell’8 marzo la campagna Indifesa dedicata al tema della violenza sulle donne le bambine in crescita anche in Italia e che nel sud del mondo favorisce l’istruzione delle bambine.  

Moltissimi, del resto i progetti che le onlus presentano in occasione della festa delle donne sottolineando l’importanza dell’impegno volto alla difesa dei diritti delle bambini e delle donne nei Paesi in via di Sviluppo. C’è anche chi come Fondazione Pangea, che ha come claim “la vita riparte da una Donna” accanto al pluriennale impegno in progetto di sviluppo femminile (microcredito e formazione) in Afghanistan e India dal 2008 ha deciso di supportare i centri antiviolenza in Italia. Due le iniziative che prendono il via l’8 marzo di quest’anno. Una con Rinascente dove sarà possibile acquistare delle shopping bag e delle t-shirt il cui incasso sarà devoluto completamente allo sportello antiviolenza online attivo dal 2009. L’altra con Weet che proprio in occasione della festa della donna inaugura il temporary shop Veet Beauty Boutique di via Torino a Milano, anche qui saranno raccolti fondi per potenziare lo sportello antiviolenza «una media di trecento donne al mese accede a questo forum online», ricorda Marina Tomacelli di Pangea. Sostegno anche online attraverso l’iniziativa di caused related marketing come i casting “il tuo viso per un sorriso” e “Io ci sono”, oltre a foto da postare su Facebook sulle pagine Weet e Pangea.

Amnesty International concentra il suo intervento su un tema specifica lanciando un appello a favore delle donne egiziane vittime di violenza e discriminazione. L’invito è a firmare l’appello  per chiedere al presidente Morsi di: sostenere i diritti delle donne e adottare le misure per combattere la violenza sessuale e di genere; attuare strategie di monitoraggio per combattere la violenza nei confronti delle donne, compresa la violenza sessuale e i maltrattamenti; adeguare le leggi egiziane agli standard internazionali e ritirare le riserve alla Convenzione sull'eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne.

“Donne in ogni fase della vita” sono queste le parole guida di Auser che dedica l’8 marzo a tutte le donne mature e anziane. L’associazione ricorda infatti come in Italia la speranza di vita delle donne supera ormai gli 84 anni, per questo nella newsletter associativa Auser lancia un invito:  «Facciamo in modo che in occasione di questo 8 marzo i riflettori della politica si spostino sulle condizioni di vita e di salute, sui bisogni di questa parte sempre più consistente della popolazione italiana».

Sarà un 8 marzo particolare anche per le protagoniste di un progetto di teatro-terapia realizzato nella II Casa di reclusione di Bollate – Milano. Al teatro In-Stabile dello stesso carcere di Bollate, la compagnia femminile “Voci tra le righe” mette in scena lo spettacolo “Teatro in pentola” (replica il 20 marzo alle ore 20), uno spettacolo nato dal desiderio delle stesse detenute di realizzare uno “spettacolo musicale” per la proprietà della musica, del canto e della danza di mettere in contatto lingue e culture diverse. L’iniziativa è stata resa possibile dalla direzione del carcere, cooperativa Estia, Teatro Carcano, LaContemporanea e Fondazione Cariplo. (www.arteintasca.com)

Storie di dono, sabato 9 marzo al GH Principe di Piemonte a Viareggio, per l’ottava edizione del Forum Donne di Avis Toscana. Un appuntamento di riflessione sul dono e sulle politiche di genere che annualmente viene  proposto e arricchito con dibattiti, mostre e performance teatrali. Quest’anno il programma prevede lo spettacolo: “Mangiare, bere, dormire. Storie di badanti e di badati” con Daniela Morozzi, Leonardo Brizzi e Maria Grazia Campus e, a  seguire, l’incontro su “Dono e Cura” con la sociologa Rossana Caselli e tante ospiti.
 Il Forum Donne di Avis Toscana, nato nel 2005, è stato occasione e pretesto, sia all’interno sia all’esterno dell’Associazione, per far crescere negli anni, l’attenzione verso la donazione e la partecipazione delle donne nei vari ambiti sociali. Un impegno culturale che per quanto concerne la donazione di sangue, nel tempo, ha premiato. Infatti, se nel 2012 è cresciuto dell’11% il numero  delle persone che ha donato con Avis per la prima volta, tra questi ben il 44,3 % è donna, una percentuale che sale e raggiunge la parità tra i giovani donatori della fascia di età 18 –24 anni.
 


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