Welfare

Non solo medicine ma accoglienza

(a cura di Anna Maria Lubrano)

di Redazione

Giovedì, ore 10: la sala d?attesa è piena di gente. Era così ieri, sarà così anche domani. In fondo non c?è da stupirsi. Per molti nomadi e immigrati clandestini di Milano e dintorni, quello di viale Bligny è l?unico luogo in cui recarsi in caso di necessità. Dieci anni fa il Naga nacque proprio per questo: per offrire assistenza socio-sanitaria e promuovere così il diritto alla salute di stranieri e nomadi. Non si tratta, come tengono a precisare all?associazione, di interventi puramente assistenzialisti verso i più deboli, né di sostituirsi ai servizi sanitari pubblici. Non appena gli organismi pubblici si saranno fatti carico del problema, dicono al Naga, molto probabilmente l?organismo cesserà di esistere.
Nel frattempo, però, l?associazione dà via libera al suo impegno, dedicandosi ad attività di denuncia e di informazione, da un lato e rispondendo in modo concreto ai bisogni dell?utenza, dall?altro. Il tutto attraverso l?impegno dei suoi volontari, che si manifesta nell?attività dell?ambulatorio medico. È qui che, dal lunedì al venerdì, viene offerta gratis assistenza di base e specialistica (ginecologia, pediatria, ortopedia, dermatologia, cardiologia, neurologia). È qui che vengono distribuiti i farmaci e che vengono eseguite medicazioni, interventi di piccola chirurgia, elettrocardiogrammi, ecografie pelviche e addominali, mentre i casi più impegnativi o per i quali l?ambulatorio non è attrezzato vengono affidati a una rete di specialisti volontari. Un?attività che nel corso del 1997 ha consentito di effettuare circa 19 mila visite e di offrire assistenza alla fascia più debole dell?immigrazione, composta da stranieri appena arrivati in Italia e con maggiori problemi sociali, economici, linguistici e lavorativi.
L?ambulatorio non è l?unica attività portata avanti dal Naga. I 190 volontari che danno vita all?associazione, alcuni immigrati, circa la metà operatori sanitari qualificati, si dedicano anche ad altre mansioni. Fra queste l?accoglienza, un momento fondamentale per capire le necessità di chi si presenta per la prima volta all?associazione.
Per svolgere al meglio questa attività due o più operatori sono sempre presenti in ambulatorio, così da curare il primo colloquio con l?immigrato, compilare la sua cartella clinica per la parte sociale e anagrafica, orientare la persona all?uso dei servizi. È in questa occasione che si cerca di instaurare un rapporto diretto e personale con il paziente straniero e di capire quali siano le sue richieste e i disagi, spesso nascosti dietro alla semplice domanda di assistenza sanitaria. Il Naga non si occupa solo degli immigrati. Grande attenzione viene prestata anche alla realtà dei nomadi, ai quali viene fornita assistenza direttamente nei campi, dove una volta alla settimana un medico e un assistente si presentano per rilevare bisogni, orientare all?uso dei servizi e, quando necessario, effettuare visite. Il tutto con l?ausilio di un camper attrezzato ad ambulatorio mobile, la stessa struttura che viene solitamente utilizzata per dar vita al progetto ?Cabiria?: una serie di interventi ?di strada? rivolti ai gruppi di immigrati più emarginati, a rischio o difficilmente contattabili in ambulatorio, che vengono raggiunti direttamente sulla strada o negli insediamenti precari in cui vivono. È in questo ambito che sono stati portati avanti progetti di informazione ed educazione sanitaria rivolti alle prostitute africane. Interventi di segretariato sociale e di educazione sanitaria per i detenuti stranieri e nomadi al carcere milanese di San Vittore, oltre a lavori di formazione e ricerca, sono altre delle attività portate avanti dal Naga.

Un osservatorio privilegiato
Grazie all?esperienza maturata nel corso dei suoi dieci anni di vita e all?assistenza fornita a oltre 50mila persone, il Naga costituisce un osservatorio privilegiato sul fenomeno dell?immigrazione e sulla sua evoluzione. I dati emersi dalla sua attività, oltre ai lavori di ricerca e intervento compiuti in questi anni, fanno parte del patrimonio del Centro Documentazione realizzato e in funzione in viale Bligny a Milano, dove viene raccolto tutto il materiale prodotto in Italia e all?estero sulle caratteristiche e le dinamiche dell?immigrazione: esperienze, studi, ricerche, atti di convegno, legislazione sui problemi socio-sanitari. Il Centro si propone come punto di riferimento non solo per i volontari del Naga, ma anche per tutti coloro che operano nell?ambito dell?immigrazione.
Proprio per mettere a disposizione di altri la propria esperienza, fra l?altro, ogni anno il Naga partecipa a convegni e iniziative di formazione o aggiornamento professionale per operatori socio-sanitari, oltre a collaborare attivamente con associazioni di volontariato, enti pubblici e comunità straniere per informare, favorire scambi di esperienze, organizzare interventi. Fra questi ultimi: convegni, interventi in centri di prima accoglienza, programmi di educazione sanitaria insieme con Unità sanitarie locali, oltre ad attività di collaborazione con il Provveditorato agli studi.

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