Politica

Non solo Bobba e Olivero: sono 500 i politici aclisti

Nel governo Renzi ben due sottosegretari sono stati presidenti Acli. Ma l'associazione sforna da sempre cittadini che scelgono di impegnarsi nelle istituzioni nazionali o locali. Ora un censimento (non ancora concluso) svela che sono oltre 500 i politici italiani aclisti (il 20% sindaci). Niente quote rosa, però: otto su dieci sono maschi...

di Gabriella Meroni

Sono oltre 500 i politici e amministratori locali italiani che militano nelle Acli. Sono i risultati (ancora parziali) di un censimento lanciato nel luglio scorso dalla Fondazione Achille Grandi per il Bene ComuneI primi risultati parziali (la raccolta dei questionari è ancora in corso – le anticipazioni sono scaricabili a lato), disegnano un panorama fatto soprattutto da consiglieri comunali, provinciali e regionali, ma anche sindaci (20%) e assessori o vice assessori (22%), quasi tutti (74,6%) eletti in piccoli comuni non capoluogo. Ad essi si aggiungono 2 senatori, 9 deputati e 1 europarlamentare, tra cui 2 esponenti del governo: Andrea Olivero (vice ministro alle Politiche agricole, alimentari e forestali) e Luigi Bobba (sottosegretario al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali) .
Per quasi la metà degli amministratori che ha risposto al questionario, quella attuale è la prima esperienza (42,3%), anche se molti di essi vantano una lunga militanza politica: in media, gli intervistati sono impegnanti nell’attività politica da 15 anni e la grande maggioranza di essi è iscritto a un partito o movimento politico. Tuttavia, gli intervistati esprimono una forte autonomia rispetto al sistema partitico: la maggior parte di essi (62,7%) si è infatti candidata all’interno di liste civiche locali e indipendenti, profondamente radicate nei territori di appartenenza. Del resto, il territorio è parte integrante nella formazione prima associativa e successivamente politica di questi intervistati: l’esperienza maturata nelle Acli, per lo più all’interno dei circoli, sembra aver posto le basi per la costruzione di un legame stretto e diretto con il territorio di appartenenza.
Quanto al profilo socioanagrafico, si rileva una forte preponderanza di uomini (83%), sposati (72%), non giovanissimi, visto che l’età media è 47 anni. La percentuale di laureati è al 38%, tre su quattro sono ancora in età lavorativa e svolgono diverse professioni (la più diffusa è l’impiegato, 38%), anche se più del 20% è già in pensione. Quanto al rapporto con le Acli, i più continuano ad alimentarlo attraverso un’assidua frequentazione degli eventi pubblici promossi dall’Associazione. In particolare, gli eventi di carattere istituzionale costituiscono un importante momento d’incontro, di scambio, di condivisione e partecipazione; il 57% ha partecipato ad attività formative organizzate dall’associazione.
 


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