Basta con le speculazioni finanziarie ai danni dei Paesi in via di sviluppo. E soprattutto basta con una informazione che non spiega cosa significhino per quei Paesi le tempeste valutarie che investono i mercati orientali. La denuncia viene da Mani Tese, una Ong che lotta ormai da 20 anni contro la fame nel mondo e per uno sviluppo sostenibile, che ha diffuso l?allarme nel corso di un convegno svoltosi a Firenze il 22 e 23 novembre scorsi. «Speculatori miliardari minacciano ogni giorno le condizioni di vita delle popolazioni più deboli» dice Marina Ponti di Mani Tese. C?è dunque chi gioca con l?economia finanziaria di un Paese, facendone pagare le conseguenze ai cittadini più deboli. E il tutto nel silenzio dei mezzi di informazione. Per questo Mani Tese ha istituito un comitato scientifico formato da economisti e docenti universitari con il compito di studiare il fenomeno e proporre correttivi e regole nuove. Una denuncia analoga è venuta poi nei giorni scorsi anche dal Sinodo dei vescovi d?America, che per bocca di monsignor Jorge Mario Avila del Aguila, vescovo di Jalapa (Guatemala), ha messo sotto accusa istituzioni come la Banca mondiale e il Fondo monetario internazionale, rei di opprimere i Paesi poveri con il pagamento di interessi esorbitanti sul debito da loro contratto con il Nord del mondo.
Non solo. Spesso la concessione di prestiti internazionali, secondo i vescovi, è accompagnata da fenomeni di corruzione, cosa che rende praticamente impossibile l?estinzione del debiti da parte dei contraenti.
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