Leggi

Non punibile il genitore che dà del deficiente al figlio

Ma le associazioni di tutela dell'infanzia insorgono contro la decisione della Cassazione

di Redazione

Dare del “deficiente” ai figli sarà certo  ”poco educativo” ma è un atteggiamento ”generalmente ricorrente nei rapporti famigliari” e quindi un genitore che si comporta in questo modo non può essere punito con il divieto di dimora e di non avvicinarsi alle scuole dei due figli. Lo ha chiarito la Cassazione, che ha annullato la misura cautelare del divieto di dimora nella casa famigliare nei confronti di un papà 49enne residente nella provincia di Ferrara che si era visto imporre il divieto di dimora e di non avvicinarsi alle scuole dei due figli minorenni proprio perché era stato spesso sentito dare loro dei ‘deficienti’. I due bambini, secondo quanto emerge dalla sentenza n. 13897 della sesta sezione penale, avevano dei “disturbi iperattivi” e uno dei piccoli soffriva anche di crisi epilettiche.

Condanna unanime della sentenza da parte degli specialisti dell’infanzia. «Le parole feriscono sempre e rischiano di fare danni quanto gli schiaffi», afferma Maria Rita Munizzi, presidente del Moige. «Sono come pietre e una abitudine del genere rischia di intaccare l’autostima dei ragazzi». Certo, continua la Munizzi, «sarebbe eccessivo negare ad un padre il domicilio domestico, ma dare ai figli degli stupidi o simili parolacce è un modo frettoloso per risolvere i problemi».

Stessa metafora anche per Ernesto Caffo, presidente di Telefono Azzurro: «La parole sono come pietre e spesso i comportamenti verbali non agiti possono essere piu’ pericolosi della violenza fisica. Per un figlio essere considerato ‘incapace’ da un genitore è una ferita profonda». Dati alla mano, Caffo registra che «il 30% delle violenze in famiglia sono proprio quelle relative all’abuso psicologico».

«Le parolacce usate dai genitori nel rapporto con i figli lasciano il segno. Perche’ sono il sintomo, percepito dai bambini e dagli adolescenti, di uno scarso rispetto e influiscono sull’autostima», dice invece Anna Oliverio Ferraris, docente di psicologia dell’eta’ evolutiva all’universita’ Sapienza di Roma. «Ovviamente – continua la psicologa – la legge non puo’ intervenire su tutto. E’ evidente che non si puo’ punire in questi casi. Ma cio’ non vuol dire che questi atteggiamenti non abbiano conseguenze anche pesanti sui figli».

 

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.