Non profit
Non profit troppo mal educato
Lo sfogo di una studentessa di Scienze delleducazione: e gli standard di qualità?
di Redazione
Salve, mi chiamo Antonella, ho 26 anni e sono una laureanda del corso in Scienze dell?Educazione all?Università di Bari. Ho finito gli esami e sto preparando la tesi, ma il futuro mi preccupa. Mi chiedo come mai sia ancora così poco visibile lo sbocco professionale per chi, come me, si laurea in Scienze dell?educazione, in particolare nell?indirizzo di ?educatori professionali extrascolastici?. Mi chiedo a che serviamo se poi per probabili e futuri lavori nel campo del sociale si continuano a formare operatori con occasionali e brevi corsi di qualificazione? A volte mi dico che forse dopo 43 esami e una laurea rimarrò educatrice solo di me stessa perché vedo la mia professionalità in bilico tra l?invisibilità e l?occasionalità, ed entrambe non mi piacciono affatto. Mi fa tanta rabbia pensare che una tale macchina universitaria sia mantenuta in vita al di fuori di ogni probabile discorso futuro, solo per permettere ai docenti di continuare a lavorare. Vorrei tanto essere smentita e la mia visione del futuro è troppo pessimistica, che ne dite?
Conoscendovi e leggendovi ho scoperto la realtà del Terzo settore e mi si è aperto uno spiraglio di speranza, anche se sino a oggi non ho mai letto esplicitamente della presenza di educatori, e sulle professionalità da inserire in questo settore leggo di corsi per manager, per dirigenti, per operatori, quasi mai noto la sottolineatura dell?importanza degli educatori e di educatori laureati. E per me è una mancanza, un errore soprattutto se si vuole che i servizi alla persona comincino a rispettare standard di qualità sempre più alti. Scusandomi per lo sfogo vi ringrazio perché il vostro lavoro è per me ormai un punto di riferimento.
Antonella Agresti, Andria
Risponde R. Bonacina: Cara Antonella, la tua lettera non è uno sfogo, sottolinea invece un tema importante, quello della qualificazione necessaria agli operatori e in particolare agli educatori che si apprestano a un inserimento in un settore in sviluppo come quello dei servizi alla persona. Insomma giriamo la tua lettera e le tue critiche ai dirigenti del Terzo settore che ci leggono, e sono tanti, e tu non demordere e continua a leggerci poiché ogni settimana sono numerose le opportunità che segnaliamo.
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