Cultura

Non profit terrorismo: 22 deputati Ue scrivono a Frattini

Pubblichiamo la lettera a Frattini e il resoconto della vicenda della bozza Ue che associa non profit a terrorismo e del Forum con il vicepresidente della Commissione

di Paolo Manzo

«Esclusivo. Europa, guerra al non profit». Così recitava lo strillo di copertina di Vita in edicola il 2 settembre scorso. Cosa avevamo scoperto di clamoroso? Semplicemente il fatto che la Commissione europea aveva, zitta zitta, pubblicato sul suo sito una bozza di Raccomandazione in merito alla vulnerabilità del non profit al finanziamento del terrorismo. Una Raccomandazione che da una parte gettava un’ombra di sospetto su almeno un milione di organizzazioni della società civile europea, e dall’altra rischiava di passare in giudicato giacché la consultazione via internet era davvero del tutto virtuale (che vizio a Bruxelles!), anche perché fatta nel pieno delle vacanze estive. Sul numero successivo di Vita, prontamente, era lo stesso commissario Frattini, con un’intervista, a dare rassicurazioni al non profit aprendo ufficialmente il confronto che è continuato sulle nostre pagine, sul nostro sito e nelle sedi istituzionali nelle settimane successive. Il primo atto del confronto, ufficialmente aperto, un forum promosso proprio dal nostro settimanale che si è tenuto lunedì 26 settembre a Roma nella sede della Commissione Ue, anzi, esattamente nell’ufficio del suo vicepresidente. Presenti, oltre a Franco Frattini, una delegazione del Comitato editoriale di Vita (tra gli altri, Roberto Salvan, direttore generale dell’Unicef; Nino Sergi, segretario generale di Intersos; Maurizio Carrara, presidente del Cesvi; Carlotta Sami, presente per Save The Children e Cini; Mauro Ponzi, presidente del Consorzio Oscar Romero); Sergio Marelli in rappresentanza delle ong italiane e del Forum del terzo settore; il delegato europeo dell’Associazione ong italiane, Guido Barbera. A coordinare il confronto, Riccardo Bonacina, direttore editoriale di Vita, che ha ricordato in apertura i contenuti del documento che il non profit italiano ha inviato alla Commissione. Un documento in cui si chiede che ogni misura messa in campo per contrastare il terrorismo sia calibrata e decisa in un percorso condiviso da tutti i soggetti del non profit. Importante la promessa fatta dal vicepresidente della Commissione europea, Franco Frattini: “Se nei prossimi appuntamenti mi indicherete delle linee guida su cui costruire un percorso comune, riuscirò a trasformare la Raccomandazione da atto imperativo a comunicazione di proposte e, in secondo luogo, potrò chiedere al Consiglio europeo una proroga di 3-4 mesi per definire i dettagli. Se il dialogo dovesse fallire per mancanza di proposte, il Consiglio europeo deciderà, credo, di andare avanti. Purtroppo. Da qui, il mio invito pressante”. Resta quindi indispensabile fare proposte, affinché a Bruxelles possano tornare sui loro passi. Per il rendiconto del forum, disponibile ai soli abbonati, cliccate su Forum Frattini-non profit Nel frattempo, un paio di giorni fa su iniziativa di Vittorio Agnoletto, 22 eurodeputati dell’Unione hanno sottoscritto una «lettera aperta al Commissario Frattini», per chiedere al Commissario italiano di ritirare la sua «bozza di un codice di condotta per le Organizzazioni No Profit (ONP)». «E’ inaccettabile ? si legge nel testo elaborato da Agnoletto – che le Organizzazioni no profit – e più in generale non governative – facciano le spese della lotta al terrorismo in Europa e, su pressione di Tony Blair, vengano blindate e sottoposte a controlli inauditi in nome di presunte “infiltrazioni” terroristiche che la Commissione Europea non è in grado di dimostrare. Per questo chiediamo che il Commissario Franco Frattini ritiri la «bozza in merito ad un codice di condotta per le ONP affinché promuovano trasparenza e migliore contabilità», pubblicata recentemente dalla Commissione, che ha il sapore liberticida di chi sa solo prendersela con gli “anelli deboli” della solidarietà internazionale». Il documento è stato sottoscritto tra gli altri dagli eurodeputati Massimo D’Alema, Fausto Bertinotti, Enrico Letta, Monica Frassoni, Lilli Gruber, Vittorio Prodi , Marco Rizzo, Nicola Zingaretti, Roberto Musacchio. «Cercare di organizzare un sistema di controllo come quello auspicato dalla Commissione ? continua l?europarlamentare italiano – significa equiparare le ONP ad istituti che sono, per definizione, di diversa natura. È sicuramente auspicabile ottenere trasparenza e certezza dell?operato, ma proporre di designare un organismo di supervisione che risponda ai governi pregiudica ogni forma di autonomia e libertà d’ azione delle ONP. Vi é un evidente rischio che le uniche ONP autorizzate ad agire siano quelle filo-governative», dicono i 22 firmatari che si sono fatti interpreti delle preoccupazioni di centinaia di ONG e ONP italiane che rischiano di chiudere se la proposta di Frattini dovesse vedere davvero la luce. «Il Commissario Frattini deve impegnarsi a promuovere un dialogo su tutt’altre basi con le ONP e più in generale le ONG – conclude Agnoletto – se non vuole passare alla storia dell’Unione Europea come quello che ha fatto chiudere centinaia di organizzazioni della società civile». A seguire il testo integrale della lettera e le firme dei deputati europei raccolte sinora. Signor Commissario, il 22 luglio scorso, la Commissione Europea (Direzione Generale Giustizia, Libertà e Sicurezza) ha redatto una “Bozza di Raccomandazione in merito ad un codice di condotta per le Organizzazioni Non Profit (ONP)”. In tale documento si afferma addirittura che “esistono prove che le ONP siano state utilizzate per finanziare il terrorismo e per commettere altri crimini?. Nonostante sia riconosciuto il ruolo delle stesse come ?fondamentale nello svolgimento di attività e servizi umanitari ai cittadini in aree di vitale importanza?, nella bozza vengono elencate una serie di proposte di controllo che ne stravolgerebbe le attività, fino a snaturarne il significato. Cercare di organizzare un sistema di controllo come quello auspicato dalla Commissione significa equiparare le ONP ad istituti che sono, per definizione, di diversa natura. È sicuramente auspicabile ottenere trasparenza e certezza dell?operato, ma proporre di designare un organismo di supervisione che risponda ai governi pregiudica ogni forma di autonomia e libertà d’ azione delle ONP. Vi é un evidente rischio che le uniche ONP autorizzate ad agire siano quelle filo-governative. Non è accettabile che, “per poter usufruire di trattamenti fiscali preferenziali”, le ONP debbano sottostare ad un regime di controllo e di gestione come quello auspicato. L’intera proposta è ispirata dalla creazione di un sistema di controllo politico delle attività delle ONP, e più in generale delle organizzazione non governative, semplicemente inaccettabile. L’intera credibilità politica del documento viene meno nel momento in cui non si indicano le prove per le quali le ONP vengono classificate come ?vulnerabili al crimine?´. Accusare genericamente le ONP di essere un possibile strumento per organizzazioni terroristiche genera un atteggiamento di grande sfiducia in tutti quei cittadini che attraverso le ONP partecipano ad azioni di solidarietà internazionale. Condividiamo le osservazioni contenute nel documento “Response from the Civil Society Contact Group”, Le chiediamo perciò di ritirare la “bozza per raccomandazioni agli stati membri in merito ad un codice di condotta per le organizzazioni non profit affinché promuovano la trasparenza e seguano migliori condotte nella contabilità”, e di promuovere un dialogo strutturato con le “organizzazioni no profit” europee su tutt’altre basi. La salutiamo cordialmente, 1. Agnoletto Vittorio, MEP GUE/NGL 2. D’Alema Massimo, MEP PSE 3. Bertinotti Fausto, MEP GUE/NGL 4. Letta Enrico, MEP ALDE 5. Frassoni Monica, MEP V-ALE 6. Prodi Vittorio, MEP ALDE 7. Gruber Lilli, MEP PSE 8. Musacchio Roberto, MEP GUE/NGL 9. Zingaretti Nicola, MEP PSE 10. Rizzo Marco, MEP GUE/NGL 11. Andria Alfonso, MEP ALDE 12. Bersani Pierluigi, MEP PSE 13. Catania Giusto, MEP GUE/NGL 14. Chiesa Giulietto, MEP ALDE 15. Fava Claudio, MEP PSE 16. Guidoni Umberto, MEP GUE/NGL 17. Lavarra Vincenzo, MEP PSE 18. Morgantini Luisa, MEP GUE/NGL 19. Napoletano Pasqualina, MEP PSE 20. Panzeri Antonio, MEP PSE 21. Vincenzi Marta, MEP PSE 22. Zani Mauro, MEP PSE Infine, per una traduzione della bozza del “codice di condotta per le organizzazioni non profit” elaborato dalla Commissione Europea visitate il sito con la traduzione in italiano


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