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Non profit: Obama vs Romney, ecco chi vince

Per i due candidati i temi cari al non profit sono diventati un campo di battaglia cruciale. Ecco le loro promesse su 5 argomenti chiave alla viglia del voto

di Gabriella Meroni

Tra gaffes clamorose sulla povertà (Romney) e giustificazioni per riforme troppo tiepide sul fronte del welfare (Obama), per i due candidati i temi cari al non profit sono diventati un campo di battaglia cruciale. Ecco, tra programmi e pronunciamenti pubblici, le loro promesse su 5 argomenti chiave:

Barack Obama
 

 

  • Pobertà e assistenza sociale

Obama continuerà a finanziare i programmi antipovertà che ha varato nei quattro anni in cui è stato presidente: il Promise Neighborhoods Program, finanziato con 60 milioni di dollari, che realizza progetti di comunità portati avanti da associazioni e fondazioni nei quartieri disagiati e il Social Innovation Fund, che finanzia i progetti delle organizzazioni non profit e sostiene la formazione interna. Continuerà il lavoro del White House Office of Social Innovation and Civic Participation, unità speciale interna alla Casa Bianca per la promozione del volontariato. Porterà avanti la proposta di legge, a sua firma, che consente alle organizzazioni non profit di partecipare maggiormente al sistema sanitario.
Giudizio ****
 

  • Fisco e donazioni
    Il presidente ha annunciato che dovrà aumentare le tasse per i redditi più alti per far fronte al deficit dello Stato (1,2 trilioni di dollari). Uno dei punti principali di intervento riguarderà l'abolizione degli sgravi introdotti dal presidente George W. Bush per i redditi superiori ai 250mila dollari annui. Sarà inoltre aumentata l'aliquota per i redditi sopra il milione di dollari, che verranno tassati come minimo al 30%. Le tasse sulla proprietà immobiliare, che avrebbero dovuto decadere alla fine del 2012, saranno invece mantenute, e con aliquote più alte. La proposta più contestata prevede di limitare gli sgravi fiscali sulle donazioni al non profit da parte dei contribuenti (persone singole) con reddito superiore a 200mila dollari annui (250mila in caso di reddito familiare).
    Giudizio ***

 

  • Scuola
    Nonostante un passato da attivista a favore della scuola statale, Obama sostiene la libertà di scelta e di educazione, e nei quattro anni di presidenza si è adoperato a favore delle charter school, istituti scolastici non profit in grande crescita negli Usa, gestite da realtà sia profit sia non profit, ma devono garantire l'accesso a un determinato numero di studenti a basso reddito e ai ragazzi disabili. A inizio 2012 Obama è stato criticato da più parti per aver annullato in 26 Stati su 50 il programma “No child left behind”, che fissa livelli minimi qualitativi da raggiungere in tutto il Paese nelle scuole elementari. Quanto all'istruzione superiore, Obama ha potenziato i Pell Grants – prestiti agevolati per gli studenti meno abbienti che vogliono frequentare il college.
    Giudizio **

 

  • Cooperazione
    Per Obama il sostegno agli aiuti internazionali allo sviluppo «è un nostro dovere di nazione ricca» oltre che una mossa utile per aumentare la sicurezza nazionale e prevenire «enormi carestie che provocherebbero un numero immenso di rifugiati». Per questo Obama sosterrà gli aiuti internazionali allo sviluppo, proponendo di innalzare del 2% lo stanziamento degli Usa. Promessi maggiori finanziamenti in particolare al Global Fund contro Aids, tubercolosi e malaria; riduzioni di spesa al Pepfar (piano di emergenza contro l'Aids). Finora Obama ha mantenuto quanto dichiarato nella campagna elettorale del 2008, quando promise che da presidente avrebbe aumentato il budget degli aiuti internazionali Usa fino a raddoppiarlo nel 2015, raggiungendo quota 50 miliardi.
    Giudizio *****

 

  • Ambiente
    Nel settembre 2012 Obama ha indicato la questione del cambiamento climatico e delle fonti di energia tra i temi «più urgenti per questa generazione ». È a favore dell’introduzione di standard e regole per limitare le emissioni di gas serra e di una legislazione che porti alla riduzione dei consumi di carburante per i veicoli a motore fino alla quota di 54,5 miglia a gallone entro il 2025. L’amministrazione Obama ha ridotto le importazioni di petrolio a 3 milioni di barili al giorno, il numero più basso da vent'anni a questa parte. Ingenti i finanziamenti per l'energia pulita; obiettivo è portare gli Usa a produrre l'80% dell'energia da fonti rinnovabili entro il 2035. Negli ultimi quattro anni, la produzione di energia solare ed eolica nel paese è più che raddoppiata.
    Giudizio *****


Mitt Romney


 
  • Pobertà e assistenza sociale
    È proprio sulla povertà la più clamorosa gaffe (finora) della campagna elettorale di Romney, quando ha detto che i poveri, cioè «le persone che non pagano le tasse sulle entrate» non sono oggetto dei suoi pensieri. Ben diverse le parole che si leggono nei documenti ufficiali: «Aiuteremo i nostri fratelli e sorelle a uscire dalla povertà se risaneremo l'economia e ridurremo il debito», ha scritto Romney, aggiungendo che se sarà eletto vorrà «essere sicuro che i finanziamenti vadano alle persone giuste» anche grazie all'individuazione di criteri più restrittivi di reddito per i sussidi. Confermata l'intenzione di sovvenzionare i gruppi religiosi che aiutano i disagiati, ma anche la fiducia nel mercato come regolatore.
    Giudizio *

 

  • Fisco e donazioni
    Uno dei cavalli di battaglia della campagna di Romney riguarda la riduzione delle tasse: ha promesso che le taglierà mediamente del 20%, a cominciare dall'aliquota sui redditi più alti, che verrà portata dal 35 al 28%. Ha specificato che le agevolazioni per i redditi più alti saranno limitate, anche se in una misura ancora non specificata. La tassa sulle proprietà immobiliari non sarà riconfermata alla fine del 2012. Romney ha detto: «Vogliamo delle aliquote che incoraggino gli investimenti immobiliari, le donazioni al non profit e la spesa sanitaria delle famiglie». Se sarà presidente, Romney imporrà un tetto massimo di spesa per Medicaid. Taglierà i finanziamenti a Planned Parenthood e alle associazioni che praticano l'aborto, ma non interverrà sulle associazioni pro choice.
    Giudizio ***

 

  • Scuola
    Romney nel settore dell'istruzione mette al primo posto la libertà di scelta. Charter school, voucher e scuole online – oltre alle scuole tradizionali, pubbliche e private – sono parte di un sistema che punta all'eccellenza. La strategia di Romney per migliorare il sistema  scolastico americano prevede una maggiore libertà per i governatori dei singoli Stati nel riformare il proprio sistema di istruzione; fondi agli “imprenditori scolastici” che vogliono fare innovazione; incentivi anche economici per gli insegnanti, basandoli sul merito. Niente aumenti per i Pell Grants né ulteriori agevolazioni sui prestiti. «Non vi dico che fare l'università è gratis, perché non lo è. Ma voglio darvi un ottimo lavoro quando sarete laureati, in modo che il debito ve lo possiate pagare facilmente da soli».
    Giudizio ***

 

  • Cooperazione
    La filosofia-Romney è nota, e privilegia le donazioni private ai fondi pubblici nel settore della cooperazione. Dice: «Oltre ai dollari dei contribuenti che il nostro governo dona all'estero, le nostre fondazioni, scuole, istituzioni culturali, gruppi religiosi e uomini e donne impegnati devolvono ogni anno miliardi di dollari e di ore di lavoro volontario a favore dei poveri e dei bisognosi in tutto il mondo», tutti sforzi personali e privati che secondo il repubblicano sono molto più efficaci degli aiuti che passano da governo a governo. «Limitare i fondi per la cooperazione aiuta a ridurre le tasse, libera maggiori risorse nel settore privato e nel Terzo settore, e rende le donazioni più consistenti ed efficaci», concude il programma ufficiale del candidato Repubblicano.
    Giudizio *

 

  • Ambiente
    Per Romney il problema del cambiamento climatico non è prioritario, dato che «non esiste unanimità tra gli scienziati sul tema: non è chiaro quanto sia grave il riscaldamento globale, quanto sia dovuto all'azione umana», anche se ha incoraggiato la comunità scientifica ad approfondire le indagini. Tuttavia Romney non esclude che un domani il rischio potrebbe materializzarsi, e per mitigarlo propone una “No regrets policy” (politica senza rimpianti), una riduzione delle emissioni che non intacchi l'economia. Quanto alle fonti energetiche, è a favore di solare ed eolico, ma senza penalizzazioni per le altre fonti: la diversificazione dovrebbe essere perseguita, secondo Romney, senza leggi restrittive ma confidando nella “responsabilizzazione” di tutti gli attori in campo.
    Giudizio *

 

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