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Non profit: ecco la “casta” americana
Dopo la pubblicazione in Gran Bretagna degli stipendi stellari di alcuni presidenti di charities, dagli USA ecco la classifica dei 10 manager di enti non profit più pagati. Londra impallidisce: qui si parla di milioni di dollari...
Londra lancia il sasso, Washington risponde. Eccome. A seguito della pubblicazione da parte di Third Sector degli stipendi dei manager delle più importanti associazioni non profit del paese, l'Huffington Post risponde con un articolo che si intitola significativamente "10 dirigenti non profit assurdamente strapagati". E visto che siamo in America, si fanno davvero le cose in grande: se la Gran Bretagna si era scandalizzata per i 365mila euro corrisposti alla presidente della Consumer's association o i 318mila pagati alla numero uno di Mairie Stopes international, giustamente gli USA si indignano per i 2,5 milioni di dollari percepiti dal presidente della Hewlett Foundation o i 2,2 milioni che si intasca ogni anno il direttore della American Cancer Society.
Ma ecco la classifica dei manager non profit strapagati:
1. Laurance Hoagland Jr. – William and Flora Hewlett Foundation, 2,5 milioni di dollari
2. John Seffrin – American Cancer Society, 2,1 milioni
3. Roxanne Spillett – Boys & Girls Clubs of America, 1,8 milioni
4. Reynold Levy – Lincoln Center for the Performing Arts, 1,4 milioni
5. Placido Domingo – Los Angeles Opera, 1,35 milioni
6. Michael Kaiser – JFK Center for the Performing Arts, 1,348 milioni
7. Peter Gelb – Metropolitan Opera Association, 1,3 milioni
8. Glenn Lowry – Museum of Modern Art, 1,2 milioni
9. James Williams – J. Paul Getty Trust, 1,2 milioni
10. Edwin Feulner Jr. – Heritage Foundation, 1,1 milioni
"Mentre i cittadini risparmiano per poter donare qualche dollaro alle charities, gli executive di molte associazioni ricevono stipendi che farebbero gola ai colleghi del profit", nota l'articolo. "Inoltre la media dei salari dei dirigenti del terzo settore continua a crescere più dell'inflazione: lo stipendio annuale medio di un presidente di una grande associazione o fondazione nel 2011 era di 429.512 dollari, in crescita del 3,8% rispetto all'anno precedente, contro un tasso di inflazione fermo al 3%".
Un sogno, direbbero molti presidenti e direttori di associazioni italiane, il cui salario medio probabilmente non arriva neppure a un decimo di quello a stelle e strisce. Ma non è finita. Se si analizzano i dati relativi al 2010, si scopre che anche i dirigenti del non profit ricevono bonus extra, esattamente come i tanto contestati capitani di industria o banchieri. E i top executive, sempre secondo l'Huffington, hanno intascato premi anche di 50mila dollari.
In tempi di crisi, un vero e proprio schiaffo. E qualcuno comincia a reagire: il governatore dello Stato di New York Andrew Cuomo, per esempio, sta per presentare un progetto di legge per limitare l'accesso ai fondi pubblici per le charities che corrispondono salari maggiori di 199mila dollari l'anno, e altri Stati come New Jersey, Florida e Massachusetts stanno mettendo a punto provvedimenti per mettere un tetto ai compensi dei super manager del terzo settore.
Nella foto: John Seffrin, presidente dell'American Cancer Society
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