Non profit

Non mi resta che la musica in una cassetta

Altin è albanese, è giovane ma si è già fatto tanta galera...Oggi visite: si chiama così il progetto di accoglienza rivolto alle famiglie dei detenuti del carcere di Treviso

di Ornella Favero

Altin è albanese, è giovane ma si è già fatto tanta galera. Non cerca giustificazioni per il passato, vorrebbe avere però almeno un po? di futuro, e invece per ora vede tanta solitudine. La sua testimonianza spiega bene cosa vuol dire essere stranieri in carcere oggi, e non poter neppure sperare in quell?ora settimanale di colloquio, che per tanti detenuti è una boccata d?aria libera. «Oggi sono triste; buttato sulla mia branda che ascolto una cassetta di musica albanese, che mi ricorda la mia gioventù, la libertà, e soprattutto la mia ragazza. Oltre a qualche rara lettera e alla voce di mia madre quando telefono, l?unico affetto che mi è rimasto è questa cassetta, e la custodisco gelosamente, però mi fa anche soffrire ogni volta che la ascolto. Ne parlo solo perché fa parte del mio passato del quale vado fiero, contrariamente al mio presente di cui mi vergogno. Mi trovo solo e circondato dall?indifferenza, in un paese straniero, lontano da mia madre, che non vedo da 12 anni. Mi chiedo cosa ci faccio in questo posto, sto male e allo stesso tempo – è questa la sensazione peggiore – avverto tanta ansia nei confronti del futuro. Mi guardo attorno e noto soltanto solitudine. Detenuti italiani e stranieri uniti nella stessa sorte, a cullarci nella illusione di un futuro migliore che vedo solo come un miraggio». Qui treviso Oggi visite: si chiama così un progetto di accoglienza rivolto alle famiglie dei detenuti del carcere di Treviso. Al posto delle attese sfiancanti al freddo e alla pioggia, donne e bambini che vengono a trovare i familiari trovano ora all?ingresso del carcere un prefabbricato per ospitarli e due operatori, presenti abbastanza regolarmente, per intrattenere i bimbi e permettere loro di vivere con meno disagio l?attesa di incontrare i loro cari. L?iniziativa, della Caritas, è davvero innovativa.


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