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Non dimentichiamo Aung San Suu Kyi

Il 17 giugno a Roma una serata per i 65 anni del premio Nobel birmano

di Maurizio Regosa

Aung San Suu Kyi compie 65 anni, 14 dei quali trascorsi agli arresti domiciliari. Dopo il Nobel per la Pace (ottenuto nel 1991), la leader birmana è costretta a vivere nella sua abitazione, dalla quale è uscita (in tempi recenti) solo per essere processata dalla giunta militare che l’ha accusata di violazione della normativa di sicurezza quando, lo scorso anno, un americano, John William Yethaw, ha raggiunto a nuoto la casa in cui è costretta agli arresti domiciliari attraversando il lago Inya. Per festeggiare il suo compleanno, Cisl, www.birmaniademocratica.org e Iscos hanno promosso una serata pubblica in suo onore. Si svolgerà il 17 giugno all’Auditorium della musica di Roma (sala Sinopoli, alle 20.30).

Vita.it ha chiesto a Cecilia Brighi del Dipartimento politiche internazionali della Cisl di spiegare le ragioni di questo evento. «Dopo 14 anni di arresti domiciliari, ci è sembrato importante riportare all’attenzione italiana la figura di questa donna, premio Nobel per la pace che continua la sua lotta per la democrazia. E poi c’è il momento attuale».

Cosa intende?

Cecilia Brighi: Che la Giunta militare sta preparando delle elezioni farsa. Un tentativo assolutamente gattopardesco per continuare a dominare il paese e violentare il suo popolo. È importante che l’opinione pubblica in questa fase sia vicina alla leader della lotta democratica. E si dichiari contro queste elezioni che sono inaccettabili. Perciò invitiamo la politica, i cittadini a questa serata.

Come si svolgerà?

Cecilia Brighi: Sarà presentato un documentario realizzato da Burma Vj, che è stato candidato all’Oscar. Un film costruito con le riprese che la gente ha realizzato in modo clandestino durante la “rivoluzione zafferano” del settembre 2007. Riprese fatte con i telefonini, le videocamere, che documentano la partecipazione popolare e dei monaci a quelle drammatiche vicende. In pratica immagini rubate di grande interesse.

È prevista anche un raccolta fondi?

Cecilia Brighi: Come spiegavo tra qualche mese si svolgeranno elezioni farsa. Intendiamo sostenere l’opposizione birmana e con i fondi raccolti acquisteremo strumenti che possono esserle utili. Ad esempio telefoni satellitari, cineprese, tutto ciò insomma che può aiutare l”opposizione a documentare quello che avviene e a costruire un futuro più democratico per il paese. La serata ha un triplice senso. Festeggiare il compleanno di Aung San Suu Kyi, sensibilizzare e informare i cittadini italiani e raccogliere fondi che saranno utilizzati per favorire la democrazia in Birmania.

 

 

 

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