Non profit

Non di sola moneta

Dopo la maratona di Sodalitas, un bilancio con Giuseppe Ambrosio direttore di Vita Comunicazione

di Ida Cappiello

Laureato in Bocconi nel 96 con una delle prime tesi sul management delle aziende non profit, Giuseppe Ambrosio oggi dirige Vita Comunicazione, l?agenzia di servizi nata, dal gruppo Vita, per sostenere il non profit nell?attività di relazioni pubbliche e fund raising. Le imprese sono arrivate dopo: il primo progetto di grande portata con Tim, nel 97. Oggi la mission di Vita Comunicazione è diventata quella di creare un ponte etico tra profit e non profit, trasformando la filantropia in partnership.
Vita: La maratona di Sodalitas con 400 imprese presenti alla convention sulla responsabilità sociale è stata un sintomo del grande interesse che il tema oggi desta. A che punto siamo?
Giuseppe Ambrosio:Il fenomeno del momento è forse l?emergere dell?offerta consulenziale da parte delle agenzie di comunicazione, ansiose di intercettare nuovi budget. All?incontro di Assolombarda non so se fossero di più le aziende o le società di pr…
Vita: Qual è il valore aggiunto di una struttura come la vostra rispetto a un consulente ?convenzionale??
Ambrosio: Il nostro punto di forza è sicuramente la conoscenza approfondita del non profit. Scegliere l?associazione famosa è fin troppo facile; valutare invece la coerenza tra un?associazione, anche piccola, e i valori legati a un progetto di cause related marketing (crm), è quello che fa la differenza. Vale soprattutto per le piccole-medie imprese, che hanno bisogno di incidere sulla comunità in cui operano.
Vita: Il Crm suscita reazioni contrapposte fra chi giudica importante che affluiscano risorse al non profit e chi sostiene la necessità di una politica aziendale verso la responsabilità…
Ambrosio: Il nostro approccio è sostanzialmente laico. Ci occupiamo di comunicazione e marketing e non vogliamo dare giudizi su tutti gli altri aspetti della responsabilità sociale. Tuttavia cerchiamo di far prendere coscienza alle aziende che le azioni tattiche, purtroppo ancora predominanti, devono lasciare il posto a progetti di partnership a lungo termine.
Vita: Cosa devono ancora imparare, invece, le associazioni ?
Ambrosio: Ad apprezzare le risorse non monetarie che un?impresa può offrire loro: competenze manageriali, ad esempio. Ma soprattutto, a definire contrattualmente i progetti, formalizzando diritti e doveri. È un modo per lavorare su un piano di parità con il profit, uscendo dalla logica della beneficenza.

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