Volontariato

Non chiamatela ragazzata

di Giulio Sensi

La mattina del 9 maggio i volontari della Pubblica Assistenza Croce Blu di Forlimpopoli hanno trovato le gomme tagliate del pulmino per il trasporto disabili parcheggiato nell’area interna del campo sportivo.

Un gesto di inciviltà a cui i volontari stessi hanno rimediato in un paio d’ore, cambiando le gomme. E poi via di nuovo verso le strutture sanitarie a prestare servizio. Al fattaccio non sono seguite retoriche vittimistiche, i volontari sono gente di buonsenso e hanno continuato ad operare. Ma in modo opportuno è intervenuto Daniele Grosseto, presidente della Croce Blu.

Il senso civico di una comunità -ha scritto- lo si misura ogni giorno sul campo. Il grado di interesse per il bene comune e la partecipazione collettiva alla “cosa” pubblica, non riguardano solamente i proclami politici da campagna elettorale, ma sono fatti tangibili ed evidenti, che riguardano la vita di tutti noi cittadini”.

Senza retorica, appunto, ma è opportuno interrogarsi su questo fatto, senza bollarlo come “ragazzata”. Perché quei trinci sulle ruote parlano molto. Parlano di un’incapacità non solo di rispettare le regole della convivenza, ma anche di capire e rendersi conto delle conseguenze dei gesti sulla comunità di cui facciamo parte. Le gomme di un pulmino per il trasporto dei disabili non sono più o meno preziose delle gomme di un Suv costoso dai vetri specchiati, hanno semplicemente un’altra funzione, quella di dare una mano a chi ha bisogno di cure.

Anche da quelle parti, come ormai in quasi tutto il Paese, il volontariato nutre sfiducia nei confronti della politica. “Sono indignato -scrive Grosseto- per l’atteggiamento di molte Istituzioni nei confronti della nostra Associazione, dato che in questi anni ci hanno lasciati soli ad affrontare una battaglia per tutti, per il bene comune, non per noi stessi”.

Ragionando cinicamente, e da politici opportunisti, i volontari avrebbero potuto tenere le gomme a terra, utilizzando l’immagine di un pulmino fuori uso per sollevare un caso politico e ottenere più ascolto, farsi pubblicità, mettere in difficoltà le istituzioni. Ma non è stato così, perché dietro quello che ogni giorno fanno, ci sono anziani, persone con disabilità, gente in difficoltà che chiede un servizio.

Ci sono valori e sentimenti -scrive ancora Grosseto-, che non hanno tempo o spazio per l’inciviltà“. Non saranno degli vandali a fermare i volontari. E può essere il volontariato, ancora una volta, a fermare l’inciviltà.

 

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