Non profit

Non autosufficienza: in Emilia Romagna un fondo regionale da 354 milioni

La priorità del 2008 è il sostegno alla domiciliarità. Obiettivo: assistere 61mila persone

di Benedetta Verrini

La regione Emilia Romagna dedicherà quest’anno alla non autosufficienza un fondo da 354,1 milioni di euro.

Si tratta di risorse, si legge nel sito emiliaromagnasociale.it, che saranno destinate interamente alla copertura delle spese sociali e dei soli oneri sociali a rilievo sanitario, poiché le spese sanitarie sono di competenza delle Aziende Usl. Di questo budget, 49,7 sono risorse già stanziate nel 2007 e non ancora utilizzate.??“Il nostro obiettivo è quello di utilizzare al meglio tutte le risorse disponibili – ha dichiarato Giovanni Bissoni, assessore alle Politiche per la salute della Regione.??

La priorità, anche per il 2008, è il sostegno alla domiciliarità in modo da permettere il più possibile alla persona non autosufficiente di essere assistita nella propria abitazione, salvaguardando il sistema di relazioni familiari e sociali. Sono già programmati, a livello locale, interventi per oltre 322 milioni; l’obiettivo è di raggiungere 61mila persone assistite – oltre 6mila in più rispetto al 2007, 13mila in più rispetto all’avvio del Fondo – di cui circa 11.700 anziani (tra cui 4650 in più con assegno di cura, 4850 con assistenza domiciliare, 850 nei centri diurni, 750 nei servizi residenziali) e oltre 1500 persone con disabilità (tra cui 300 persone in più con gravissime disabilità acquisite).

Tra i servizi per le persone non autosufficienti seguite in assistenza domiciliare, la possibilità di ricevere pasti a domicilio, di usufruire dei servizi di trasporto, di telesoccorso e teleassistenza e di percorsi di dimissioni protette (per chi, dopo un ricovero ospedaliero, necessita di particolari cure). Saranno sviluppati servizi di consulenza e sostegno economico per l´adattamento domestico, per l’emersione e la qualificazione del lavoro di cura delle assistenti famigliari con un contributo aggiuntivo di 160 euro all’assegno di cura.

In molti territori verranno realizzate attività specifiche di sostegno ai familiari (formazione, informazione, incontri, “caffè Alzheimer”). Saranno potenziati i programmi di sostegno delle reti sociali per contrastare la solitudine e l’isolamento. Aumenterà anche il numero degli operatori (+100) per potenziare i percorsi di accesso e presa in carico.

 

 

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